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«Alla Cassa non serve la contabilità pubblica»

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Giovedí 17 Ottobre 2013

Nuovo appuntamento, domani a Napoli, con "Previdenza in tour", gli incontri sul territorio organizzati dalla Cassa dei dottori commercialisti. Per il presidente, Renzo Guffanti, sarà l'occasione per fare il punto su nodi e prospettivedelle Casse professionali.

Dottor Guffanti quali sono le novità per la Cassa?
L'inclusione delle Casse nell'elenco Istat delle pubbliche amministrazioni, che ha già causato diversi problemi in passato, facendo oscillare la nostra natura tra il privato (come da Dlgs 509/94) e il pubblico, apre ora una nuovo fronte in materia di bilancio. Tutto si lega a una serie di norme - la legge 196/2009, il Dlgs 91/2011 e il Dm 27 marzo 2013 - e la circolare applicativa, la numero 35, emanata dal Mef il 22 agosto. Viene chiesto alle Casse di compilare e/o riclassificare i bilanci secondo criteri che li rendano omogenei a quelli delle pubbliche amministrazioni, seguendo uno schema di conti codificato per interventi e obiettivi, con una previsione di budget annuale e triennale. Un approccio singolare, visto che noi ragioniamo per obiettivi di lungo periodo. Inoltre, il bilancio delle Casse è fatto per attivo/passivo e costi/ricavi e non per entrate/uscite come nella Pa.

Qual è il problema in questo cambio di organizzazione della contabilità?
Non è applicabile nell'immediato. Il nostro sistema contabile è stabilito dallo Statuto, e da una serie di regolamenti che devono passare il vaglio dei ministeri, l'ultimo aggiornamento, del 2012, approvato dai Ministeri all'inizio dell'anno. Per cambiare il tipo di contabilità dobbiamo prima deliberare le modifiche, adattando le fattispecie tipiche delle Pa alla nostra, e poi avere l'ok dei ministeri vigilanti. Noi non abbiamo missioni o programmi come invece prevede la circolare, che si rifà alla logica del bilancio pubblico. Inoltre, ci viene chiesto un budget triennale che alla nostra gestione, orientata sul lungo periodo, non porta informazioni utili o significative, al contrario di quello che avviene con i conti pubblici che deve verificare i fabbisogni a medio termine.

Una circolare tutta da "cestinare" quindi?
Assolutamente no. Per la Pa, che offre servizi al cittadino, è un importante passo avanti, perché rende omogeneo il sistema contabile a livello nazionale, consente una verifica dell'efficienza, e nel contempo permette di avere chiara la situazione globale. Il problema è che noi non siamo una Pa. Inoltre la norma che ci ha istituito, il Dlgs 509/94, ci riconosce "autonomia organizzativa, gestionale e contabile" in evidente contrasto con quanto siamo chiamati a fare dalle norme attuali.

Un modo per uscirne?
Chiarire in modo inequivocabile che siamo Enti privati pur perseguendo un obiettivo di evidente interesse pubblico.

In merito ai "diritti quesiti" dei vecchi iscritti ci sono cambiamenti da segnalare?
Siamo in attesa di una norma che dia un'interpretazione autentica del comma 763 della legge 296/2006. Il problema è che una parte della magistratura interpreta quel comma riconoscendo la sua efficacia solo riguardo alla determinazione dei trattamenti spettante agli iscritti liquidati dal 2007 in poi, mentre noi chiediamo la completa messa in sicurezza della riforma del 2003, per altro approvata dai Ministeri vigilanti, che ha cercato di ridurre le differenza di trattamento tra i vecchi iscritti (che godono della pensione retributiva) e i nuovi. Auspichiamo che l'interpretazione autentica del comma 763 trovi spazio già nella legge di Stabilità.

Avete altre iniziative per agevolare i giovani?
Per tutti, ma è piaciuto molto ai giovani, c'è la possibilità di rateizzare i contributi fino a 4 rate a scelta dell'iscritto (opzione da esercitare entro il 15 novembre), introdotta dal 2012 con modalità fissa in quattro rate, e resa più elastica in seguito a delibera assembleare del 27 giugno 2013. Inoltre gli under 35 iscritti da meno di tre anni possono essere esonerati dal versamento della quota fissa di contribuzione (poco meno di 3.300 euro, sommando contributo soggettivo e integrativo,) e versare solo in base agli effettivi volumi di affari e redditi prodotti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

L'appuntamento

Previdenza in tour
Domani, l'appuntamento di formazione previdenziale e di confronto sui temi della previdenza.
Dalle 9.30 alle 13.30 presso l'Hotel Excelsior, via Partenope 48, Napoli 810.30 Tavola rotonda su equità tra generazioni 812.15 Sessione pratica

Giovedí 17 Ottobre 2013
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