NORME &TRIBUTI

 
 
 

 
HOME DEL DOSSIER

APPROFONDIMENTI

CASSA COMMERCIALISTI

CASSA FORENSE

CASSA GEOMETRI

CASSA NOTARIATO

CASSA RAGIONIERI

ENASARCO

ENPAB

ENPACL

ENPAF

ENPAIA

ENPAM

ENPAP

ENPAPI

ENPAV

EPAP

EPPI

FASC

INARCASSA

INPGI

Casse, allarme «spending»

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
Sabato 19 Ottobre 2013

NAPOLI. Dal nostro inviato
Le Casse professionali restano nel mirino della spending review. Il Ddl di stabilità conferma che gli enti privatizzati devono - al pari delle amministrazioni pubbliche - concorrere al contenimento della spesa pubblica. Unica concessione: le Casse potranno evitare di tagliare i consumi intermedi (come prevedono le "vecchie" norme) a patto che riversino allo Stato il 12% della spesa sostenuta nel 2010. Una semplificazione che suona come una beffa perché il Ddl sembra lasciare intendere che il "riversamento" dovrà essere fatto ogni anno e non solo per il 2014.
La notizia è rimbalzata a Napoli dove era di scena ieri «Previdenza in tour», gli incontri sul territorio organizzati dalla Cassa dei dottori commercialisti, affiancata nell'occasione dall'Ordine di Napoli. «Siamo alle solite - ha commentato Renzo Guffanti, presidente della Cassa dottori commercialisti - perché ancora una volta si tratta di una norma non chiara nella finalità. Le Casse devono poter lavorare in pace, in una prospettiva di lungo periodo, peraltro certificata dal ministero del Lavoro, e il risanamento dei conti pubblici che ci chiede l'Economia, non rientra tra i nostri compiti». Sulla stessa linea Andrea Camporese, presidente dell'Adepp, l'associazione che riunisce la Casse previdenziali: «Provvedimenti come questo rischiano di minare la nostra mission. Una minaccia che va a svantaggio di tutti i liberi professionisti e che si porta dietro conseguenze pericolose».
La situazione, in effetti, è complicata dal fatto che solo alcuni giorni fa il Senato, nella conversione del decreto sulla Pa, ora all'esame della Camera, ha approvato un emendamento (con parere favorevole dell'Economia) che escluderebbe le Casse da ulteriori tagli di spesa previsti per le amministrazioni pubbliche.
Intanto, questa volta con un intervento richiesto più volte dalle stesse Casse, la manovra dovrebbe contenere anche l'interpretazione autentica del comma 763, articolo 1, legge 296/06 (Finanziaria 2007) che attribuiva agli enti la facoltà di adottare le misure necessarie per garantire l'equilibrio finanziario, tenendo conto di criteri di gradualità e di equità tra le generazioni. Una norma che ha ricevuto in passato interpretazioni restrittive dai giudici, che ora dovrebbero essere superate con l'intervento nel Ddl di Stabilità, per consentire alle Casse di proseguire i percorsi di riforma.
«Quando nel 2003 abbiamo avviato la nostra - ha detto Guffanti - la pensione media pagata dall'ente era di circa 60mila euro. Oggi, dieci anni dopo, siamo a circa 36mila euro. Un sacrificio enorme, fatto nel nome dell'equità tra le generazioni e che chiama anche i già pensionati a fare la loro parte. E non è irrilevante che, a giugno, la Cassa abbia rinnovato all'unanimità per altri cinque anni il contributo di solidarietà a carico dei pensionati».
Un riconoscimento sull'efficacia del sistema è giunto da Edoardo Gambacciani, direttore generale per le politiche previdenziali al Lavoro, che ha ricordato come l'impegno delle Casse nelle riforme debba «rappresentare un modello per il Paese».
Il convegno di Napoli ha offerto anche l'occasione per fare un bilancio su stato di salute e prospettive del sistema Casse, con particolare riferimento al tema dell'equità, declinato in una pluralità di approcci. Equità tra le generazioni, appunto. Ma anche equità nei rapporti tra Casse e Stato; nella produzione normativa e nelle interpretazioni giurisprudenziali. Non senza "zone grigie", come ha sottolineato Valentina Paris, componente della Commissione Lavoro della Camera (Pd), parlando dell'esistenza di «sacche di conservazione del potere che continuano a vivere tra pubblico e privato» e che finiscono per condizionare ogni tentativo di cambiamento.
Sullo sfondo, i nodi ancora irrisolti della tassazione penalizzante cui sono sottoposte le casse e della natura degli enti privatizzati. Una criticità ben presente a tutti, tanto che anche Gambacciani, ha ribadito l'urgenza di un chiarimento, necessario anche per i ministeri vigilanti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

I numeri
50 anni
Sostenibilità
Le Casse di previdenza dei professionisti hanno dovuto passare l'esame di sostenibilità dei bilanci per i futuri 50 anni

60.000
Riduzione
Anche i professionisti devono fare i conti con gli effetti della crisi e la stretta sulla previdenza. La pensione media dei commercialisti dieci anni fa era di 60mila euro all'anno, ora è scesa a 36 mila euro

Sabato 19 Ottobre 2013
© RIPRODUZIONE RISERVATA
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-