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Con versamenti volontari e Tfr quanto si recupera?
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Chi aderisce a un fondo pensione versando un contributo volontario, oltre al Tfr, vede versare dal proprio datore di lavoro un contributo aggiuntivo (in media dell'1,5%). Così il neoassunto può alzare la sua rendita anche del 20%
Che cosa fare se mancano 15 anni alla quiescenza?
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Chi ha superato i 50 anni è opportuno che imposti una strategia previdenziale flessibile e a basso rischio: aderendo a quest'età a un fondo pensione con il proptio Tfr, si può alzare la propria rendita pensionistica del 7% circa.
Con un buon primo pilastro il secondo diventa inutile?
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Anche chi è avanti con gli anni può aderire a un fondo pensione (entro i cinque anni dalla fine dell'attività). Se si accantona poco, la rendita non sarà alta, anche meno del 5%. Ma ugualmente utile
COME SCEGLIERLI
PER I DIPENDENTI
Per chi svolge un lavoro dipendente, i fondi di categoria sono più indicati di quelli aperti o dei Pip: i contratti nazionali di lavoro prevedono infatti che i datori di lavoro versino un contributo datoriale aggiuntivo a quello volontario dell'aderente (oltre al Tfr). Un versamento pari all'1,5% della retribuzione lorda
PER GLI AUTONOMI
Chi non ha il Tfr e ovviamente non può contare su quelli del datore di lavoro, può aderire a un fondo pensione solo con contributi volontari. Lo svantaggio è in qualche modo compensato dalla maggiore convenienza fiscale: essendo tutti volontari, gran parte, se non tutti, rientrano nella soglia massima di deduzione annua di 5.146,57 euro.
I CONSIGLI OPERATIVI
1
Flessibilità: quando è possibile ottenere anticipazioni?
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I fondi pensione, ovviamente, servono a fornire una rendita aggiuntiva oltre a quella del primo pilastro previdenziale. La normativa ptuttavia consente agli iscritti di pottenere "anticipazioni" in caso di necessità. Quali? Innanzitutto le s ppese mediche fino al 75% del capitale accumulato al momento della richiesta p; ma anche per l'acquisto e la ristrutturazione della prima casa o dei propri figli, almeno p dopo otto anni di iscrizione al fondo pensione p. L'aderente può ottenere anticipazioni anche «per altri motivi», senza cioè pdoverli specificare : p sempre dopo otto anni di iscrizione, per un valore pari al 30 % p del montante. Nel corso del 2012, complice in particolare la crisi economica, 90mila iscritti alla previdenza complementare, tra fondi pensione negoziale, aperti e Pip, hanno fatto ricorso a questi strumenti, mostrando di utilizzare al meglio il fondo pensione come strumento di welfare integrato e di ammortizzatore sociale.
2
Quanto sono incentivati dal fisco i versamenti ai fondi pensione?
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I versamenti ai fondi pensione sono incentivati fiscalmente e la ragione è semplice: è interesse della collettività rendere appetibili le adesioni, per far sì che in futuro i cittadini abbiano risorse sufficienti per il proprio mantenimento, senza ricorrere all'assistenza dello Stato. Ma in cosa consistono queste agevolazioni? Sono deducibili fino a un massimo 5.164,57 euro l'anno i contributi volontari e datoriali (non il Tfr); alla fine dell'adesione si applica l'aliquota ridotta del 15% (ridotta dello 0,3% per ogni anno di adesione) invece che quella marginale. In caso di anticipazione per prima casa, poi, si applica un'aliquota del 23% e del 15% (anche in questo caso a scalare) per le spese mediche. Molti fondi offrono la possibilità di iscrivere anche i familiari a carico: i contributi rientrano nel plafond di agevolazione fiscale del genitore, pari a 5.164,57 euro annui.
3
Capitale o rendita: come effettuare la scelta?
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Alla fine del periodo di iscrizione è possibile riscattare in forma di capitale metà del montante accumulato, ovviamente riducendo di conseguenza la rendita derivante dal montante "residuo". È a anche possibile incassare tutto in forma di capitale , ma per importi bassi: anel caso in cui la rendita derivante dalla conversione del 70% del montante non superi il 50% dell'assegno sociale. Ciò evita la distribuzione di "mini-rendite" agli aderenti. Molti preferiscono incassare tutto in forma di capitale invece che di rendita, per paura che l'"estremo evento" impedisca di beneficiare dei risparmi accumulati. Tuttavia molti fondi pensione offrono , a oltre alla rendita reversibile , a anche rendite "certe" che continuano a erogare le rendite per un numero determinato di anni ai beneficiari; o rendite "controassicurate" , a che versano loro il capitale non convertito in rendita.
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