NORME &TRIBUTI

 
 
 

 
HOME DEL DOSSIER

APPROFONDIMENTI

CASSA COMMERCIALISTI

CASSA FORENSE

CASSA GEOMETRI

CASSA NOTARIATO

CASSA RAGIONIERI

ENASARCO

ENPAB

ENPACL

ENPAF

ENPAIA

ENPAM

ENPAP

ENPAPI

ENPAV

EPAP

EPPI

FASC

INARCASSA

INPGI

Professioni, ecco cosa cambia

Pagina: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 di 10 pagina successiva
commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
Giovedí 01 Marzo 2012

Società di capitali, tirocinio, preventivi. Il decreto sulle liberalizzazioni che vive in queste ore i passaggi finali dell'esame del Senato ha, da un lato, introdotto molte novità nell'universo delle professioni e, dall'altro, è stato l'occasione per una mobilitazione molto forte delle categorie.
Proprio per questo Il Sole 24 Ore ha chiesto ai rappresentanti delle professioni un giudizio sull'impatto che le norme sulle liberalizzazioni avranno sulla loro attività.
In particolare, l'attenzione è stata focalizzata sull'obbligo di rilasciare al cliente un preventivo di massima, sulla possibilità di ingresso di soci di capitale nelle società tra professionisti e sulla possibilità di effettuare il tirocinio anche all'università.
Parlando con i vertici delle diverse professioni si capisce come ognuna di loro si trovi in difficoltà quando un'organizzazione ormai consolidata viene modificata dall'alto. Il caso dei tirocini è emblematico. C'è chi si lamenta che 18 mesi sono troppo pochi – è il caso dei periti industriali – e chi invece il tirocinio proprio non lo prevede (ingegneri). I primi sono imbarazzati dal dover dimezzare il tempo dedicato alla formazione sul campo, necessario perché la scuola non prepara in modo adeguato i giovani, mentre i secondi, che escludono di imporre il tirocinio (cosa che peraltro la legge non richiede), pensano di prevedere due opzioni per l'accesso alla professione: quella attuale, con un esame complesso e molto selettivo, e una seconda strada con tirocinio ed esame "semplificato".
Diversa la posizione dei commercialisti: l'Unione europea impone tre anni di tirocinio per esercitare la funzione di revisione legale. Limitando a 18 mesi la pratica per diventare commercialista, i giovani si troverebbero nella scomoda situazione di dover sostenere due esami, uno al termine dei 18 mesi e uno alla fine degli ulteriori 18.
Anche sul "forfait" da dare al tirocinante le perplessità sollevate si trovano su fronti diametralmente opposti. Per qualcuno il lavoro va sempre e comunque pagato, per altri un rimborso spese eccessivo chiuderà ai giovani le porte degli studi.
In merito alle società di capitali i giudizi sono più uniformi: sono importanti e aprono concrete possibilità di sviluppo. Piace a molti il limite di un terzo posto al capitale privato non professionale anche se non manca chi avrebbe preferito un limite maggiore.
Pareri diversificati anche sull'impatto di questi interventi: c'è chi ritiene che le attuali riforme siano il risultato di richieste avanzate dalle professioni nel corso del tempo, e che negli ultimi due anni si sono fatte più corali, e chi invece vede in queste novità il primo passo verso una strutturale riforma del sistema ordinistico, dalle competenze oramai superate dalle tecnologie agli arcaici meccanismi di voto per l'elezione degli organi dirigenziali. Interventi da fare prima che ci vengano imposti dall'Unione europea. Piace l'albo unico delle professioni tecniche (lunedì è stato approvato un emendamento che apre la strada a questa possibilità), ma a patto che vengano rispettate le specificità di ogni professione, dicono in sostanza i vertici, che sottolineano le differenze tra i vari lavori. Un albo unico senza "paletti", dicono, rischierebbe di complicare la vita dei clienti. Per Armando Zambrano, presidente degli ingegneri, si rispettano quattro punti: conservare il nome della categoria di appartenenza, libertà ai laureati triennali di scegliere dove iscriversi, le competenze professionali devono restare quelle originarie, la formazione per passare a un livello superiore va fatta in università. Leopoldo Freyrie, al verice degli architetti, fa notare come già con le società appena introdotte si va verso un accorpamento: «Sarà necessario condividere il registro delle società, il codice deontologico e le procedure discilinari. Se non sarà l'albo unico sarà la confederazione delle professioni tecniche; l'importante è lavorare insieme».
Tutti questi temi saranno al centro del «Professional day», la giornata delle professioni organizzata da Cup (Comitato unitario permanente degli Ordini e collegi professionali), Pat (Professioni area tecnica), Adepp (Associazione delle Casse di previdenza dei professionisti) e dalle altre componenti del mondo professionale. L'evento ha come sede centrale l'auditorium della Conciliazione, a Roma, che sarà collegato con 141 città sparse su tutto il territorio nazionale. Qui si inizierà alle 9 seguendo programmi stabiliti a livello locale; alle 10,30, invece, inizierà il collegamento con Roma, che andrà avanti fino alle 13, anche con interventi e interviste dalle sedi collegate.
Al centro del «Professional day» c'è il ruolo delle categorie nella crescita del Paese e il contributo che esse possono apportarvi. Un contributo che deve anche assicurare la sopravvivenza delle 2.100.000 persone che oggi operano nel mondo delle professioni, tenendo conto che metà sono giovani.
© RIPRODUZIONE RISERVATA  CONTINUA ...»

Giovedí 01 Marzo 2012
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagina: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 di 10 pagina successiva
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-