Il ministro Elsa Fornero vuole incontrare i presidenti delle Casse di previdenza dei professionisti. L'invito è arrivato ieri, e l'incontro, «salvo conferma», è previsto per il 26 luglio.
Un appuntamento atteso da tempo, da quando il ministro del Lavoro, con il decreto salva Italia (201/2011) ha richiesto agli enti di previdenza privati di garantire una sostenibilità a 50 anni (e non più "solo" a 30).
L'invito viene accolto dai più come una buona notizia. «Un appuntamento che arriva dopo diversi mesi di attesa - afferma Andrea Camporese, presidente dell'istituto di previdenza dei giornalisti (Inpgi) e dell'Adepp, l'associazione che rappresenta gli enti di previdenza privati - periodo in cui molte Casse hanno fatto riforme importanti e altre le stanno portando a termine. Ci presentiamo con le carte in regola – sottolinea Camporese – con un netto miglioramento della nostra sostenibilità, in un test a cinquant'anni che comunque consideriamo molto severo».
Non è chiaro ai presidenti se si tratterà di un incontro interlocutorio, dove ognuno presenterà lo stato dell'arte del proprio ente, oppure un incontro "auditorio" dove il ministro informerà gli enti di eventuali sue decisioni.
Nella lettera viene specificato che oggetto della riunione sarà la norma che richiede la sostenibilità a 50 anni e viene chiesto ai presidenti di presentare una sintesi di quanto stanno facendo. C'è chi ha recentemente approvato riforme, come i notai e i geometri, e chi è in procinto di vararle (entro il termine del 30 settembre), come i ragionieri e i consulenti del lavoro.
Un aspetto che molti presidenti vogliono chiarire riguarda l'uso dei rendimenti del capitale per garantire la sostenibilità. Inizialmente il "rendimento" era stato escluso dal calcolo, c'è poi stata un'apertura ministeriale – non scritta – per un utilizzo circostanziato. «Un'apertura – sottolinea il presidente della Cassa forense, Alberto Bagnoli - che mi aspetto venga ufficializzata», con alcuni necessari chiarimenti. Per Arcangelo Pirrello, presidente dell'Epap, l'ente previdenziale di attuari, chimici, agronomi e geologi, ipotizzare un rendimento dell'1% per 50 anni «è un po' pochino». Walter Anedda, presidente della Cassa dei dottori commercialisti, e Paolo Saltarelli, presidente della Cassa ragionieri, in merito al "rendimento" del capitale vorrebbero capire cosa intende il ministero quando consente l'utilizzo del rendimento «per un arco temporale limitato se non c'è negatività strutturale».
I temi da trattare nell'incontro del 26 luglio sono molti, la necessità di avviare un dialogo disteso con il ministro Fornero è una necessità per tutti, e l'appello del ministro – fatto l'11 luglio scorso in commissione bicamerale – per un'unificazione nel lungo periodo delle Casse al fine di contenere i costi e diversificare il rischio viene considerata dai presidenti una proposta - anche se difficile da praticare - e non una provocazione. La volontà di avviare un dialogo costruttivo c'è, bisogna vedere se ci sarà anche il tempo per farlo.
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L'inchiesta
Sul Sole 24 Ore di sabato è stata pubblicata un'inchiesta, a firma di Luca De Stefani ed Elisa Olivi, che ha fatto il punto sui nuovi obblighi in scadenza in materia di Casse previdenziali per le professioni e ha preso in esame gli ultimi interventi che sono stati decisi dalle Casse per far fronte alla situazione dei propri conti. Interventi che hanno portato in più di un caso ad aumenti contributivi