RIMINI
«Non è stata ancora valutata pienamente. È una rivoluzione, soprattutto per i giovani che si avviano alla professione, peraltro culturalmente orientati verso la composizione societaria, concreta o di fatto tramite le collaborazioni professionali». Al 44° congresso nazionale dei geometri e geometri laureati, in corso fino a domani al palacongressi di Rimini, il presidente del consiglio nazionale Fausto Savoldi ha preso posizione sulle nuove società tra professionisti. E nel corso di un workshop di approfondimento sul tema, l'avvocato Giuliano Fonderico ha posto l'attenzione su uno dei rischi maggiori: «Le nuove norme lasciano dubbi da risolvere sul rapporto con la previdenza esistente. Prima l'associazione fra professionisti garantiva un contributo certo, ora le società potrebbero trovare forme per sottrarsi al contributo del 5%, con evidente sofferenza delle casse della previdenza. I timori potrebbero essere chiariti dalle interpretazioni che avverranno, ma è necessario fare chiarezza».
Ieri mattina, invece, primo appuntamento plenario del congresso. Al centro, la presentazione da parte del presidente Savoldi dell'attesa bozza del nuovo regolamento della professione, che dovrà subentrare a quello del 1929. Punto focale la definizione di una figura professionale che, uscita dal diploma di scuola superiore, possa svolgere un praticantato più efficace prima di accedere all'esame di Stato e poi al mondo del lavoro poco più che ventenne. Per sommi capi: dodici mesi per i diplomati all'istituto tecnologico Costruzioni, ambiente e territorio, diciotto per gli altri. Mentre ora ogni professionista può accudire a due praticanti, il nuovo regolamento prevede un elenco di geometri che offrano garanzie per l'adeguata formazione. Per tutti, e questa è la novità più importante, sei mesi di corso di formazione, strutturato presso gli ordini territoriali e gratuito per i frequentatori.
L'articolo 3 della bozza individua inoltre la nuova missione dei geometri, ridisegnando e aggiungendo mansioni negli anni introdotte (sicurezza sui cantieri, valutazioni e consulenze, ecc.) e comprendendo ciò che l'innovazione tecnologica rende disponibile. Domani le osservazioni dell'assemblea, per poi arrivare all'elaborazione finale.
«L'aspetto importante di questa proposta - ha osservato Armando Zambrano, presidente del Pat, professioni area tecnica - è l'ottica di multidisciplinarietà e condivisione con le altre categorie tecnico-professioni; come logica conseguenza di questo percorso, sarebbe l'immediato abbassamento del livello contrapposizioni sulle competenze tra professioni tecniche».
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