«Dobbiamo valutare l'effetto sulle casse del nuovo regime di incompatibilità». Al presidente della Cassa dei ragionieri Paolo Saltarelli la riforma piace, anche se per lui resta un punto da chiarire. «Questa riforma arriva dopo anni di chiacchiere e dimostra l'utilità degli ordini spesso considerati solo organismi corporativi - spiega Saltarelli -. Siamo soddisfatti che alle casse sia stata riconosciuta anche la possibilità di negoziare l'assicurazione divenuta ormai obbligatoria».
Saltarelli non si preoccupa dell'assenza di un contestuale obbligo per l'assicuratore di stipulare la clausola. Punto sul quale il presidente del Cup, Marina Calderone, si è impegnata a chiedere al Governo uno strumento che superi il problema. «Per quello che ci riguarda abbiamo già una convenzione in atto, benché siamo considerati tra i "clienti" più a rischio. E, grazie alle nuove norme - sottolinea il presidente - possiamo metterla a disposizione di tutti i nostri iscritti».
Difficile al momento fare una previsione su quali saranno le ricadute pratiche della riforma disegnata dal Dpr professioni licenziato ieri dal Consiglio dei ministri. Ma certo, c'è un'incognita, che non riguarda solo i ragionieri o i commercialisti ma tutti gli ordini e che potrebbe avere un certo peso. Il regolamento non prevede un'elencazione per singole attività delle incompatibilità "controindicate" per lo svolgimento della professione.
Si tratta di una genericità della formulazione - afferma Saltarelli - che potrebbe avere un impatto sulle casse se la norma venisse interpretata come il via libera anche all'iscrizione a più albi. «Il mio timore - spiega Saltarelli - è che si potrebbe andare verso la possibilità di fare accorpamenti tra professionisti pensando di potenziare la sostenibilità delle casse».
Quello che Saltarelli vorrebbe - pur accettando la separazione delle casse tra ragionieri e commercialisti - è trovare ruoli differenziati per le due professioni. «Si sa che per sposarsi bisogna essere in due mentre per separarsi basta uno - confessa Paola Saltarelli - ma visto che ora con i colleghi commercialisti siamo dei separati in una casa comune perché, di fatto, facciamo le stesse cose, sarebbe bene trovare una "mission" che ci contaddistingua e degli obiettivi specifici».
I commercialisti, come il resto delle Casse di previdenza, cercano di vincere la sfida della sostenibilità a 50 anni. I ragionieri, dopo dieci anni, vareranno la loro riforma il 25 settembre.
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