La Cassa di previdenza dei ragionieri ha convocato per sabato, alle ore 9, il comitato dei delegati per approvare la delibera di riforma, necessaria a garantire la sostenibilità a 50 anni richiesta dalla riforma Fornero.
Si tratta del secondo tentativo, dato che la prima votazione, del 25 settembre scorso, non ha raggiunto il numero legale dei due terzi, necessario per la validità del voto. «Prima del voto sono usciti diversi delegati – racconta Paolo Saltarelli, presidente della Cassa – facendo venir meno il numero legale dei due terzi necessario per apportare modifiche allo Statuto».
La conseguenza della mancata riforma è stata l'immediata applicazione del contributo di solidarietà dell'1% per i pensionati dal 1° gennaio 2012. Un "taglio" che i ragionieri a riposo hanno trovato nell'assegno pensionistico di ottobre. «Una scelta che abbiamo fatto perché così prevede la norma – spiega Saltarelli – in pratica, la cassa risparmia circa 2 milioni di euro, dato che le pensioni erogate nell'anno ammontano a 200 milioni».
I delegati chiamati a votare sono 174, La scorsa volta l'uscita prima del voto di 52 di loro ha fatto mancare il numero legale. Potrebbe riaccadere? Forse. Le condizioni però oggi sono diverse. Intanto non incombe più sulla categoria l'elezione del Consiglio nazionale, che vedeva il confronto tra la lista ragionieri guidata da Raffaele Marcello apparentata con quella di Claudio Siciliotti, e la lista di Davide di Russo, alleato con la lista di Gerardo Longobardi.
Inoltre Paolo Saltarelli ha avuto numerosi colloqui con i delegati "assenti" e, in parte, ha accolto le loro richieste. «Abbiamo fatto alcuni, migliorativi, ritocchi alla riforma – spiega – come un diverso scaglionamento della riduzione all'adeguamento all'inflazione». Insomma le premesse per arrivare alla "fumata bianca" ci sono, ma data la recente debacle, la certezza si avrà solo sabato.
Certo che se anche questa volta la riforma non sarà votata il ministero potrebbe decidere di commissariare l'ente. Il passaggio obbligatorio al contributivo, previsto dalla legge Fornero in caso di mancata sostenibilità a 50 anni infatti è già una regola per i ragionieri sin dal 2004.
© RIPRODUZIONE RISERVATA