La Cassa di previdenza dei ragionieri ha approvato ieri una riforma radicale. Per i 30.050 iscritti aumenta l'età pensionabile a 68 anni di età con 40 anni di contributi, cresce il contributo soggettivo, e viene abrogata la pensione di anzianità. Viene anche introdotto un contributo di solidarietà per il triennio 2014-2016. Buone notizie sul fronte dell'integrativo: il contributo minimo, oggi di 1.776 euro, viene allineato a quello dei dottori commercialisti e abbassato a 758 euro. Ma andiamo con ordine.
Il contributo soggettivo viene elevato, già per il 2013, dall'8 al 10%, per arrivare al 15% nel 2018. Non è ancora stato stabilito come procedere al recupero del differenziale non versato, si attende infatti prima l'approvazione della riforma da parte dei ministeri; l'intenzione è di prevedere un versamento scaglionato tra la fine del 2013 e i primi mesi del prossimo anno. Per centrare l'obiettivo del 15% nel 2018, è previsto un aumento di un punto percentuale ogni anno, a partire dal 2014.
Sale a 68 anni l'età pensionabile; una minima gradualità è riconosciuta per i nati fino al 1947 (65 anni), nel biennio 1948-1949 (66 anni) e nel biennio 1950-1951 (67 anni). Graduale anche il requisito dei 40 anni di anzianità contributiva per chi è nato prima del 1963.
È stata poi eliminata la pensione di anzianità: dal 1° gennaio 2013 non è più possibile mettersi "a riposo" con 58 anni di età e 37 anni di contributi. Si può però chiedere la pensione di anzianità anticipata, con 63 anni di età e 20 anni di contributi, penalizzante rispetto all'anzianità perché calcolata solo con il solo metodo contributivo.
Va ricordato che la Cassa ragionieri è l'unico ente di previdenza dei professionisti a non aver rispettato i termini richiesti dalla legge Fornero (Dl 201/2011), e cioè garantire la stabilità a 50 anni entro il 30 settembre 2012. L'aver mancato questo appuntamento ha comportato l'applicazione delle penalità previste dalla stessa legge: non il passaggio al sistema contributivo già in vigore per Cassa ragionieri dal 1° gennaio 2004, ma l'applicazione di un contributo di solidarietà dell'1% su tutte le pensioni in essere e l'apertura della procedura di commissariamento in caso di mancato intervento.
Ora l'intervento c'è stato, ed è maturato dopo un lungo confronto con i ministeri vigilanti. Questa riforma garantisce un equilibrio a 30 anni (l'aver mancato l'appuntamento di settembre 2012 fa rientrare la Cassa nei tempi previsti dalla vecchia legge); e lo fa introducendo anche un contributo di solidarietà – da cui restano esclusi gli assegni pensionistici più bassi – per scaglioni di reddito che va dall'1 al 5% per il triennio 2014-2016. Un taglio viene anche fatto alla rivalutazione, che non sarà più pari al 100% dell'inflazione, ma sarà minore, la riduzione anche in questo caso viene fatta per scaglioni di reddito ed esclude le fasce più deboli.
Aumenta, e passa da 252 a 444 euro, il contributo soggettivo supplementare, che finanzia le politiche di welfare della Cassa, dalla polizza sanitaria, all'assicurazione sulla vita, dalle borse di studio per i tirocinanti all'assegno ai figli minori disabili.
Un intervento, che farà discutere, riguarda la cosiddetta "riduzione di equilibrio". «Per cercare di contenere la differenza di trattamento tra vecchi iscritti, che hanno buona parte dell'assegno calcolato con il sistema di calcolo retributivo, e i nuovi iscritti - spiega il presidente della Cassa Paolo Saltarelli – abbiamo previsto un meccanismo per cui all'atto della pensione questa viene calcolata e poi viene fatto un calcolo virtuale applicando solo il sistema contributivo. Il 25% della differenza tra pensione reale e pensione contributiva viene trattenuto dalla cassa; questa cifra però non può essere superiore al 20% della parte di pensione calcolata con metodo retributivo».
Con questa riforma Paolo Saltarelli conclude il suo secondo mandato, «non posso ricandidarmi per la presidenza – afferma – e non intendo presentarmi per il comitato dei delegati».
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I numeri
68 anni
Età pensionabile
Elevata a 68 anni l'età pensionabile. L'innalzamento dell'età è graduale per gli iscritti nati fino al 31 dicembre 1951
40
Anni di contributi
Gli anni di contributi necessari per la pensione di vecchiaia. È prevista una certa gradualità per i nati prima del 1963. È stata invece soppressa (dal 1° gennaio 2013) la pensione di anzianità, che prima consentiva di andare in pensione con 58 anni di età e 37 di contributi
15%
Soggettivo
Il contributo soggettivo, ora all'8% viene elevato al 10% per il 2013 e a regime sarà pari al 15% nel 2018. Sale anche il contributo soggettivo supplementare che passa da 252 a 444 euro