Per loro, piano piano, l'idea aveva iniziato a prendere corpo: ritornare in Monte dei Paschi di Siena con un ruolo all'interno della governance dell'istituto, magari con un seggio nel consiglio d'amministrazione, dopo esser stati dipendenti una dozzina di anni prima. Per far ciò avrebbero iniziato a raccogliere titoli azionari dell'istituto senese attraverso diversi canali. Movimenti autonomi il cui fattor comune è passato inosservato a lungo; ma il quadro generale appare oggi più nitido dopo l'avvio dell'inchiesta sui derivati Mps, che ha portato all'arresto Gianluca Baldassarri, l'ex capo dell'area finanza oggi agli arresti per la vicenda Alexandria e Santorini.
A comprare azioni della banca sense nel 2012 erano stati ex dipendenti del gruppo, trader che si erano incontrati una dozzina di anni fa a Mps London; era l'epoca dei De Bustis boys, cresciuti negli anni londinesi sotto l'egida dell'allora ad di Mps dal 2000 al 2003, salito al timone dell'istituto senese dopo l'acquisizione di Banca del Salento, l'istituto pugliese che De Bustis lanciò nella mischia nazionale durante gli anni 90.
Un primo canale di raccolta di titoli Mps vede protagonista la Time & Life di Raffaele Mincione, gestita da Capital Investment Trust, società off shore domiciliata a Jersey, che dopo esser salita in Mps fino all'1,1% vende accusando una perdita di 17,6 milioni di euro, con una minusvalenza del 44,1% tra il marzo e il giugno 2012.
Una sua consorella, Capital Investment Office, aveva introdotto la Fondazione Enasarco ad Apollo multi asset management, società che insieme a Edmond Capital Partner gestisce Athena Fund, società finanziatrice della stessa Time & Life di Raffaele Mincione. Athena aveva a sua volta ricevuto capitali da Enasarco sia direttamente che tramite Four Elements, veicolo domiciliato presso Mauritius.
Fondatori di Edmond sono Silvano Di Stefano e Alberto Canterini, colleghi ad Mps London di Gianluca Baldassarri. All'epoca di questa operazione Baldassarri era già uscito dalla banca senese, estromesso dal nuovo management, presidente Alessandro Profumo e ad Fabrizio Viola.
A svelare un secondo canale di attenzione per Mps, un'operazione tentata e non realizzata da Optimum Asset Management di Alberto Matta. Il 28 marzo 2012 le agenzie di stampa riferiscono dell'ipotesi di Matta di salire fino al 4% della banca senese rilevando quote della Fondazione Mps. Un ballon d'essai che non ha seguito; anche perché per comprare le quote dalla Fondazione servivano circa 200 milioni di euro: non uno scherzo.
Un modo per raccoglierli Optimum l'aveva individuato: in una mail ricevuta da Enasarco, l'ente previdenziale degli agenti di commercio, l'Sgr che gestisce parte del portafoglio di notes strutturate della Cassa, propone di all'ente di “condividere” parte dell'eventuale acquisto azionario di Monte Paschi; la mancata accettazione della proposta, da parte della Fondazione Enasarco, avrebbe lasciato Optimum libera di agire con risorse proprie.
Qualcosa però va storto: anche perché la proposta via mail non arriva solo alla persona delegata ai rapporti con i gestori esterni ma anche al presidente, al direttore generale e ad alcuni consiglieri d'amministrazione. Prassi evidentemente non conforme all'usuale, caratterizzata dall'utilizzo di canali o automatici o più discreti. In ogni caso, tra qualche imbarazzo in consiglio, Enasarco boccia la proposta, Optimum non sale al 4% di Mps e gli agenti di commercio si risparmiano un ulteriore minusvalenza.