IL QUESITO
Sono un agente di commercio con diversi anni di contribuzione all'Enasarco. Sto cominciando a interessarmi al mio futuro pensionistico. Vorrei sapere che cosa si intende per "quota 90", il requisito che, se ho ben capito, progressivamente andrà acquisito sia dagli uomini sia dalle donne che fanno la nostra professione. Inoltre, ci saranno ulteriori aumenti dell'età pensionabile a seconda dei calcoli sull'aspettativa di vita?
C.R. - MILANO
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La Fondazione Enasarco si presenta come un fondo previdenziale integrativo della gestione dei commercianti Inps, disciplinata dal nuovo regolamento entrato in vigore il 1° gennaio 2012.
L'Enasarco corrisponde le seguenti prestazioni previdenziali: le pensioni di vecchiaia, di invalidità, di inabilità, le pensioni ai superstiti e la rendita contributiva (nuova prestazione decorrente dal 1° gennaio 2012). È interessante definire, ai fini della maturazione dei requisiti pensionistici e per la determinazione della relativa misura, l'anzianità contributiva, la provvigione, il montante contributivo individuale e il coefficiente di trasformazione.
Le definizioni
Per anzianità contributiva si intende il numero di anni o di frazioni trimestrali di anno coperti dai contributi previdenziali, non inferiori al minimale contributivo, con riferimento all'anno o al trimestre per il quale i contributi sono stati versati. In caso di inizio o di cessazione del rapporto di agenzia in corso d'anno, l'anzianità contributiva utile per la pensione viene rapportata ai trimestri di effettiva durata del rapporto stesso. I contributi dovuti per somme riguardanti affari per i quali il diritto alla provvigione risulti maturato dopo la cessazione del rapporto sono acquisiti e riferiti, nei limiti del massimale, al trimestre nel quale il rapporto è cessato. Per provvigione si intende l'importo delle somme sulle quali sono stati calcolati i contributi versati e pervenuti. Il montante contributivo individuale è il complesso dei contributi annualmente incrementato su base composta al 31 dicembre di ciascun anno, con esclusione della contribuzione dello stesso anno sulla base di determinati tassi di capitalizzazione. In proposito va segnalata la novità, dal 2012, di una retrocessione di un rendimento minimo garantito del l'1,5 per cento, sulla base del quale viene stabilita la costituzione di un apposito fondo alimentato dal 10% dei rendimenti non attribuiti ai montanti contributivi individuali.
Infine, il coefficiente di trasformazione è contenuto nella tabella allegata al regolamento relativo all'età del l'iscritto al momento del pensionamento. Questa tabella parte da 40 anni, con un coefficiente di trasformazione di 3,0664, per arrivare al coefficiente di 11,1085 all'età di 80 anni. Il coefficiente di trasformazione viene rapportato alle frazioni di anno, con aumento pari al prodotto di un dodicesimo della differenza tra i coefficienti di trasformazione corrispondenti alle età immediatamente superiore ed inferiore a quella del l'iscritto e il numero dei mesi costituenti la frazione di anno.
Trattamento di vecchiaia
Il diritto a una pensione annua di vecchiaia reversibile spetta all'agente, in possesso dei seguenti requisiti:
- età pensionabile di 65 anni, per gli uomini, mentre per le donne è stato previsto un aumento graduale dell'età pensionabile fino a pervenire nel 2020 alla medesima soglia di 65 anni;
- minimo contributivo sul proprio conto personale di 20 anni;
- "quota 90", cioè la somma tra gli anni compiuti di età anagrafica e l'anzianità contributiva posseduta. Questa quota debutta con il nuovo regolamento, sulla base di un regime transitorio di elevazione graduale dal 2012 al 2020. Per gli uomini la quota 90 si raggiunge nel 2016, per le donne del 2020. La quota nel 2012 per gli uomini è di 86 (65 di età più 21 anni di anzianità contributiva), mentre per le donne è di 82 (61 anni di età più 21 di anzianità contributiva). Nel 2020, anche per la donna si considererà l'età di 65 anni con l'anzianità contributiva minima di 25 anni.
Gli agenti che abbiano cessato la contribuzione obbligatoria o volontaria con almeno 20 anni di anzianità contributiva possono chiedere, entro tre anni dal 2012, di essere ammessi al versamento dei contributi volontari necessari al raggiungimento della quota per la pensione di vecchiaia.
Per tutti gli agenti iscritti alla Fondazione, relativamente ai contributi dovuti a partire dal 1° gennaio 2004, l'importo della pensione annua di vecchiaia viene determinato con il sistema di calcolo contributivo. Tale importo si ottiene moltiplicando il montante contributivo individuale per il coefficiente di trasformazione del capitale in rendita in relazione all'età dell'iscritto al momento del pensionamento. Il tasso annuo di capitalizzazione, previsto dall'articolo 1, comma 9, della legge 335/1995 (variazione media quinquennale del prodotto interno lordo nominale calcolato dall'Istat) non si applica ai contributi dell'anno in corso, ma all'accantonamento contributivo degli anni precedenti (ad esempio, a dicembre 2013 si rivaluterà con il tasso di capitalizzazione l'ammontare dei contributi dell'anno 2012 e non anche i contributi versati nel 2013). La pensione viene ripartita in 13 mensilità.
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