Il capitolo del fallimento di Lehman Brothers per la cassa dei consulenti del lavoro (Enpacl) non è ancora chiuso.
Ieri mattina la commissione bicamerale di controllo, presieduta da Nino Lo Presti, ha incontrato i vertici della cassa per fare il punto sulla situazione dell'ente, soprattutto dopo il crack Lehman. Il presidente dell'Enpacl Vincenzo Miceli si dice tranquillo: «Entro due, massimo tre mesi, dovremmo sapere qual è la banca che prenderà il posto di Lehman come garante. Potrebbe essere JP Morgan ma la procedura non si è ancora conclusa». Le incertezze temporali, spiega Miceli, dipendono dai diversi passaggi previsti dal diritto fallimentare americano e da quello svizzero. In ballo ci sono 28 milioni di euro, un'obbligazione a zero coupon che scade nel 2017.
La mancanza di notizie sicure, però, preoccupa la commissione: «Ci è stato assicurato che l'intera somma sarà recuperata - dice Lo Presti – ma non c'è certezza sui tempi e su questo punto sono state sollevate diverse obiezioni».
Durante l'incontro si è anche parlato della riforma dell'Enpacl – finalmente approvata - e della necessità di correggere i parametri per la compilazione dei bilanci tecnici che si sono rivelati non adeguati.
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