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Enpacl attende 28 milioni dall'americana Jp Morgan

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Sabato 27 Febbraio 2010

Ventotto milioni di euro. È la cospicua somma di denaro che l'ente pensione dei consulenti del lavoro (Enpacl) attende di avere al più presto nella propria disponibilità. Denaro investito nel bond strutturato Anthracite (garantito da Lehman Brothers) con sottostanti tre hedge fund. Il 7 luglio 2009, Vincenzo Miceli, presidente Enpacl, nel bollettino dell'ente dichiarava che «la liquidazione degli hedge è attualmente in fase avanzata e si dovrebbe concludere in massima parte in questo mese».
Sono passati sette mesi e due audizioni davanti alla commissione parlamentare di controllo degli enti pensione. Il denaro non è ancora rientrato nelle casse Enpacl, come dichiarato dallo stesso Miceli il 17 febbraio scorso davanti alla ente bicamerale che vigila sulle casse previdenziali. Tre volte il vicepresidente della commissione, Antonino Lo Presti (Pdl), ha chiesto nel corso dell'audizione i tempi di rientro dei 28 milioni: il numero uno dell'Enpacl ha tirato in ballo Jp Morgan, banca americana che ha ricevuto l'incarico dall'ente pensione di «smontare» il bond strutturato Anthracite. «Hanno dato i soldi (i tre hedge, ndr) – ha aggiunto Miceli nell'audizione – ma sono in un fondo e non rendono niente». Incalzato da Lo Presti sul rientro e sui costi dell'operazione di smontaggio, Miceli ha sottolineato in maniera colorita: «Ho chiamato Jp Morgan e gli ho detto "ragazzi, qui nessuno è fesso. Ho capito che voi avete interesse a tenervi i soldi. Ma qui non parliamo di un milione ma di decine di milioni". Li ho dunque sollecitati. Altrimenti, gli ho detto, prendo un legale contro di voi».
Al termine dell'esposizione, i parlamentari sono rimasti perplessi sui tempi incerti, spiegando quanto fosse strano non aver stabilito una data di rientro del denaro. Perdite non ci sono state, ha affermato con energia Miceli. Non solo. Ha aggiunto che Jp Morgan si farà carico di tutte le spese fino a un massimo di 160 mila euro. Ma se, per ipotesi, Enpacl avesse effettuato con i 28 milioni un'operazione di trading con il titolo di stato BTp 2006-2017 4% indicizzato, dallo scorso luglio a oggi avrebbe guadagno un capital gain del 2,28% ovvero un guadagno in conto capitale (che non comprende l'effetto cedola) di circa 639mila euro. Come dire: le spese legali sarebbero state ampiamente ripagate. Perdite no quindi ma c'è stato un potenziale mancato guadagno per Enpacl.
Al termine dell'audizione, una data di rientro è stata fornita. A formulare l'indicazione temporale ci ha pensato il direttore generale Enpacl, Salvatore Magno: entro due-tre mesi, i 28 milioni di euro rientreranno nella cassa di previdenza. «Riteniamo di essere in una fase molto avanzata del processo e prevediamo che la ristrutturazione possa essere completata nei prossimi due o tre mesi», ha risposto Magno anche alle domande rivolte da «Plus24». È da segnalare tra l'altro che nel l'opera di smontaggio, Jp Morgan è stata affiancata da Mangusta Risk, consulente finanziario di Enpacl dal 2002.
Quindi tra aprile e maggio, i consulenti del lavoro potranno tornare a investire il denaro ex Anthracite. Nel frattempo, però, Enpacl vedrà sfumare altri potenziali guadagni nel caso avesse investito, come detto, in un BTp. Sul tema Anthracite, si attendono inoltre le osservazioni del collegio dei sindaci della cassa di previdenza, posto che nella relazione al bilancio previsionale 2010 non vi sono riferimenti in merito.
Nel pacchetto di prodotti strutturati in pancia all'Enpacl, vi erano infine altri due bond emessi dal veicolo giuridico Saphir per un valore complessivo di 15 milioni: pure in questo caso, gli strumenti erano promossi da Lehman. Qui però a garanzia degli strutturati c'erano obbligazioni dell'americana General Electric. In entrambi i casi, ha spiegato Magno l'ente ha chiesto la consegna di tali bond che verranno inseriti nel portafoglio Enpacl.
Vitaliano D'Angerio
Maria Adelaide Marchesoni
© RIPRODUZIONE RISERVATA

I NUMERI DI ENPACL

531,7 milioni

Patrimonio

A fine 2008, il patrimonio (comprensivo degli investimenti in immobili) ammontava a 531,7 milioni di cui 354,4 milioni in immobilizzazioni finanziarie. Tra queste l’importo maggiore, con un’incidenza del 64,7%, risultava investito in «Altri titoli» ovvero in obbligazioni

24.200

Iscritti

Nel bilancio previsionale 2010, Enpacl prevede che si toccherà quota 24.200 iscritti alla cassa di previdenza contro i 23.700 dell’anno precedente. La stima complessiva dei pensionati (2010) è di 7.853 unità

9,510 milioni

Costi di amministrazione

Sempre per quest’anno, l’ente pensione dei consulenti del lavoro prevede di spendere 9,510 milioni per i costi di amministrazione al netto dei recuperi e dei proventi e oneri diversi (Irap, altre imposte, altri interessi passivi) non attribuibili alla gestione previdenziale. Una cifra che consente, si legge nel previsionale, un diminuzione del 2% circa rispetto al preconsuntivo 2009.

13,28%

Oneri pensionistici

Per il preconsuntivo 2009, Enpacl stima un incremento del 13,28% rispetto al consuntivo 2008

(+7.244.256 euro)

Sabato 27 Febbraio 2010
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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