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Mattone in chiaro entro l'estate

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Sabato 10 Marzo 2012

Tre mesi e mezzo per le regole d'oro sulla trasparenza dei fondi immobiliari. Parliamo di quelli "riservati" ovviamente: per i pochi quotati i documenti di bilancio sono facilmente reperibili (in particolare sul web). Per gli altri invece si attendono dosi massicce di comunicazioni agli investitori. Soprattutto ai due milioni di iscritti alle casse previdenziali che vedono i loro soldi investiti in tali strumenti finanziari. E che hanno un sacrosanto diritto di sapere come e dove sono indirizzati i propri contributi previdenziali.
Da qui l'iniziativa Adepp, l'associazione degli enti pensione: a fine novembre, in Roma, il presidente Andrea Camporese aveva annunciato una sorta di vademecum della trasparenza da realizzare assieme ad Assoimmobiliare, l'associazione di categoria del real estate. Risultato? A tre mesi e mezzo di distanza il documento è stato soltanto abbozzato (vedi "Plus24" del 3 dicembre e del 21 gennaio).
Ora da Assoimmobiliare fanno sapere che «un primo documento potrà essere pronto per la prossima estate». Nel frattempo il mattone, vero o di carta, non sta certo brillando. Da qui l'esigenza di spulciare conti e perizie immobiliari per capire le prospettive di tali investimenti.
Ma, a quanto pare, c'è da aspettare. Nel frattempo i bilanci dei fondi immobiliari riservati in cui hanno investito le casse previdenziali sono sotto chiave. Tranne poche eccezioni: che a questo punto, come già in passato, sono da segnalare così da diventare un benchmark, un punto di riferimento anche per gli altri fondi.
È appunto il caso della Cassa dei ragionieri che ha scelto di mettere tutto online: sul proprio sito web (www.cassaragionieri.it) l'ente pensione ha inserito sotto la voce bilancio 2010, l'intero bilancio del fondo immobiliare riservato Crono e, allegata, la relazione della società di revisione. Non solo. Su richiesta, l'ente consegna anche i bilanci dei fondi immobiliari che non fanno capo a lei al 100 per cento. Più trasparenza di così! «Riteniamo questa scelta doverosa nei confronti dei nostri iscritti – afferma il presidente della Cassa ragionieri, Paolo Saltarelli –. I ragionieri pagano i contributi previdenziali e devono sapere tutto sui loro investimenti». Chiarezza a 360 gradi. Perché tale regola non vale per tutti? E la Covip, la commissione di vigilanza di fondi pensione e casse presieduta da Antonio Finocchiaro, non potrebbe battere un colpo in tal senso?
C'è poi il ruolo di Assoimmobiliare, presieduta da Aldo Mazzocco. Oltre a un'indicazione temporale sul vademecum della trasparenza, abbiamo posto all'associazione un altro paio di domande. In particolare: se fosse già in vigore il vademecum si sarebbe verificato lo stesso un caso come quello di Enpap, la cassa di previdenza degli psicologi? Si ritiene opportuno che i fondi immobiliari riservati diano più trasparenza ai propri bilanci? Le risposte di Assoimmobiliare: «Non bisogna partire da un caso specifico che ancora non si conosce nel dettaglio ma dall'esigenza comune e positiva avvertita dall'Adepp e da Assoimmobiliare di individuare delle buone prassi internazionali da applicare in Italia». E sul versante dei fondi immobiliari riservati, viene spiegato, «più che la quantità dei dati da mettere a disposizione stiamo valutando la qualità degli stessi. Si stanno, quindi, analizzando le migliori prassi europee da adattare al contesto di riferimento». Un'analisi approfondita dunque. Anche se, come dimostrano i ragionieri, basterebbe mettere il bilancio in Rete.

v.dangerio@ilsole24ore.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L'ANTICIPAZIONE

Le regole della trasparenza
Il 3 dicembre scorso "Plus24" aveva anticipato le sette regole abbozzate da Assoimmobiliare e Adepp. Che poi andranno riempite di contenuti e procedure. Non tutte le regole riguardavano la trasparenza dei fondi immobiliari riservati ma ve ne era una ritagliata proprio per il settore. È la regola numero 6: «Corretto livello di rendicontazione raccomandabile per garantire una completa ed adeguata informativa ai sottoscrittori pur senza limitare autonomia gestionale e capacità competitive degli investitori». In questo caso, forse, il titolo sarebbe già sufficiente.
C'è un'altra regola che potrebbe servire per fare chiarezza. È la numero 2: «Chiara esposizione di principi di valutazione e stima dei valori immobiliari confrontando le raccomandazioni italiane ed europee». Due milioni di professionisti italiani iscritti alle casse, attendono i risultati del confronto con le regole europee.
  CONTINUA ...»

Sabato 10 Marzo 2012
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