Un pacchetto di soluzioni per assicurare la sostenibilità del bilancio tecnico. Nella cornice di quanto disposto dalla Finanziaria 2007 (legge 296/2006), che impone alle casse di previdenza l'obbligo di redigere bilanci tecnici che consentano di garantire la stabilità della gestione per almeno trent'anni, l'Enpav (Ente nazionale di previdenza e assistenza veterinari) ha riunito i delegati nazionali in un'assemblea straordinaria. All'ordine del giorno, la riforma del regolamento dell'Ente, sulla linea di alcune direttrici principali: modifiche delle percentuali contributive, degli scaglioni utili al calcolo dell'assegno pensionistico e delle modalità di erogazione.
Dopo quattro ore di discussione, sono stati definiti alcuni punti fermi, che costituiscono la piattaforma di discussione per l'assemblea nazionale, in programma a giugno. «Punto primo: introduzione di una pensione unica "flessibile", con un'anzianità anagrafica per andare in pensione tra 60 e 68 anni di età, e un'anzianità contributiva di almeno 35 anni - anticipa il presidente della Cassa, Gianni Mancuso -. Revisione del rendimento per scaglioni di reddito e innalzamento a 60.600 euro del tetto del reddito pensionabile».
Mancuso parla poi di «aumento graduale in 16 anni dell'aliquota del contributo soggettivo, dal 10% al 18%, e della misura minima. Il contributo integrativo rimane invece fermo al 2 per cento». Infine, il capitolo giovani: «Per chi si iscrive per la prima volta all'Ente, e lo fa prima dei 32 anni d'età, scatta l'esenzione dal contributo per il primo anno».
An.C.
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