È l'organo di vigilanza interna di aziende, società quotate e anche delle casse previdenziali. Il collegio dei sindaci analizza i conti e dice se tutto è a posto o no. Quello di Epap ha dato parere favorevole al bilancio 2008 ma con una richiesta: i sindaci dell'ente di previdenza pluricategoriale (geologi, agronomi, chimici e attuari), nella relazione allegata ai conti, hanno segnalato «l'opportunità di assumere iniziative idonee a ricostituire nella misura più adeguata il fondo di riserva, al fine di salvaguardare il patrimonio dell'ente».
Il collegio, pur evidenziando la difficile situazione economica, ha dunque evidenziato il dato del disavanzo di gestione: –38 milioni di euro; con il patrimonio netto sceso a 12,8 milioni contro i 51,1 dell'anno precedente (-74,9%). Non solo. Il rendimento degli investimenti mobiliari (a fine dicembre ammontava a circa 400 milioni) è stato negativo del l'11,72%: una percentuale che non considera la svalutazione dei titoli Lehman Brothers in portafoglio. Che però c'è: i due bond della banca Usa fallita avevano un valore nominale di 15,7 milioni e sono stati svalutati dell'85%. Conseguenza? Un ulteriore macigno (–3,39%) sul rendimento netto della gestione finanziaria Epap che, alla fine, supera il –15%. Il quadro dunque non dei più floridi anche perché l'ente, per evitare problemi in futuro, non ha utilizzato il decreto «salvabilanci».
Da Epap fanno sapere che è tutto sotto controllo. Innanzitutto viene rilevato che le pensioni sono al sicuro. Il patrimonio netto dei cinque enti previdenziali, costituiti con la legge 103, è formato dai risultati di gestione e dai contributi integrativi al netto di quanto già accantonato. In sostanza gli attivi dell'ente sono garantiti. Quindi niente paura. Però questa sorta di «tesoretto» che è il patrimonio netto, è servito nel 2008 ad ammortizzare le svalutazioni effettuate. Una fortuna che ci fosse. Ma come (e quando) si intende quindi ricostituire il fondo di riserva?
Fermo restando che i contributi previdenziali non saranno aumentati, dalla cassa di geologi e agronomi fanno notare che sarà il portafoglio a consentire la ricostituzione delle riserve entro il 2010, anche grazie a una nuova impostazione degli investimenti. Impostazione decisa dal nuovo consulente finanziario, l'olandese Sebastian Sckrikker, amministratore delegato della Link Institutional Advisory, che ha preso il posto della Dgpa&Co (di cui è socio fondatore Maurizio Dallocchio): quest'ultima lo scorso anno ha incassato 145mila euro per le consulenze ad Epap.
Riusciranno i vertici della cassa a soddisfare le richieste dei sindaci? Bisogna dare atto all'ente presieduto da Arcangelo Pirrello, di avere messo in campo una serie di iniziative: da giugno scorso è stata individuata una banca depositaria (Bnp Paribas) per il servizio di global custody. Inoltre, Bnp assieme a una società esterna (Mangusta Risk) effettuerà il monitoraggio dei mandati di gestione. Infine è stato creato un nuovo ufficio finanziario interno che coordinerà tutte le attività e le fasi della gestione. Una mini rivoluzione quindi in casa Epap. Nella speranza di ricostituire al più presto il tesoretto.
V.D'A.
G.Ur.
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