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«Enti pensione? Più responsabilità»

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Sabato 18 Dicembre 2010

«Ogni mercato ha bisogno di poche regole chiare e di un controllore che vigili sulla gestione. Nel caso delle casse di previdenza, per tutelare gli iscritti, sono necessarie l'efficienza della gestione, la trasparenza dell'operato e la salvaguardia del patrimonio di medio-lungo periodo». Giorgio Jannone (Pdl), presidente della commissione bicamerale di controllo degli enti previdenziali, definisce il quadro di controlli presenti (e futuri) per gli enti pensione.
La crisi finanziaria ha avuto un grande peso sui conti delle casse di previdenza. Gli attuali controlli sugli enti sono efficaci o da rivedere?
I controlli sono sufficientemente efficaci ma di certo va ricercato un maggiore coordinamento tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti. Così come è essenziale che le casse diano frequenti comunicazioni, anche tramite internet, agli iscritti. La nostra commissione ha giocato un ruolo fondamentale nel dissuadere tutti gli amministratori delle casse dal ricorrere di nuovo a investimenti troppo rischiosi.
Che ruolo possono giocare le authority esistenti?
Nel mondo finanziario e previdenziale italiano le authority hanno adottato regolamenti necessari ad assicurare una sana e prudente gestione, la trasparenza e la correttezza dei comportamenti. Tuttavia questo non è stato ritenuto sufficiente. Le authority stesse hanno preteso che venisse adottato all'interno delle istituzioni vigilate, un sistema di controllo, visto come insieme di regole e procedure interne.
Qualche esempio?
Nei fondi pensione vi è il responsabile del fondo e l'organismo di sorveglianza. Per banche e assicurazioni vi è la funzione di risk management, l'internal audit, l'attuario incaricato per la gestione tecnico-assicurativa e altro. Le figure devono essere in possesso di requisiti di onorabilità e professionalità. Nei loro confronti non dovrebbero esserci cause di incompatibilità o di conflitto di interessi.
Se si dovesse utilizzare un organo di controllo già esistente per le casse di previdenza, quale sarebbe più adeguato fra Covip (fondi pensione), Bankitalia, Isvap (assicurazioni) e Consob?
Credo Isvap o Covip. Hanno maturato l'esperienza relativa alla gestione finanziaria finalizzata a far fronte agli impegni previdenziali di lungo termine in presenza di protezione del capitale e garanzie di rendimento. Non dobbiamo dimenticare poi che la gestione tecnica richiede un know how specifico e chi opera in tali authority ha maturato le competenze necessarie.
Quali sono le criticità in merito alla gestione del patrimonio delle casse alla luce di quanto accaduto?
La criticità più rilevante riguarda la governance del processo di investimento che dovrebbe essere disegnata in modo che siano chiari ruoli e responsabilità. Significa che devono essere adottati e formalizzati i processi decisionali in tema di investimenti.
In concreto?
In concreto il cda della cassa deve approvare l'investment policy e la risk policy. In altre parole, le responsabilità relative alle scelte effettuate dovrebbero poter essere attribuite agli attori coinvolti che hanno concorso alla formazione dei risultati. I gestori o gli advisor o pochi singoli soggetti non possono avere eccessivi poteri e responsabilità.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

LETTERA

Epap e bilancio 2009
A proposito dell'articolo pubblicato su «Plus24» il 27 novembre 2010 dal titolo «Per i geologi un restyling costoso», Epap precisa che così come tutti gli enti di previdenza privati, risponde alla norma civilistica (art. 2426 codice civile) per la quale i titoli sono iscritti in bilancio al minore tra costo di acquisto e valore di mercato. La norma prescrive che «tale minor valore non può essere mantenuto nei successivi bilanci se ne sono venuti meno i motivi». Pertanto l'Epap ha registrato il recupero di valore dei titoli al 31/12/2009 rispetto al valore delle svalutazioni in precedenza accantonato. Diversamente l'ente non avrebbe potuto operare; nessun artificio dunque, soltanto l'applicazione di una norma. ...Inoltre salta agli occhi la diversa valutazione dello stesso bilancio (rispetto all'articolo pubblicato sul «Sole24Ore» il 29 agosto 2010, ndr)
Arcangelo Pirrello- pres. Epap

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La risposta di «Plus24»
Nell'articolo in questione non si è mai parlato di «artificio». Ma è stata realizzata un'analisi del bilancio Epap 2009. Inoltre le valutazioni non sono contrastanti con l'articolo del 29 agosto 2010 pubblicato sul «Sole24Ore». Anche in quel caso venne dato conto del restyling del portafoglio scrivendo le medesime cifre: 27,3 milioni di perdite su titoli e rivalutazione dei bond Lehman in portafoglio. (V.D'A.-M.A.M.)

Sabato 18 Dicembre 2010
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