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Ecco come evitare altre Anthracite

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Sabato 12 Novembre 2011

Sono finite nel mirino della Commissione bicamerale di vigilanza che le ha accusate di opacità sul patrimonio mobiliare (indagine del 19 gennaio 2011). Le Casse di previdenza si sono difese spiegando che hanno sei livelli di controlli e tanta burocrazia a cui stare dietro. Controllori che a breve diventeranno sette: toccherà alla Covip, l'organo di vigilanza dei fondi pensione, monitorare pure gli investimenti degli enti previdenziali dei professionisti. Ma forse più che aggiungere controllori, bisognerebbe fornire regole più chiare.
Procediamo per punti. Anche le Casse rientrano nell'iniziativa dell'"estratto conto attivi" (vedi intervista a pagina 10); inoltre gli iscritti che chiamano il proprio ente possono ottenere la proiezione della futura pensione. Sui calcoli non sembrano esserci problemi. Che sorgono, invece, quando cominciamo ad affrontare il tema della visibilità del portafoglio investimenti e delle delibere dei cda. Sempre nell'indagine di gennaio, la Bicamerale di vigilanza ha invitato le Casse a inserire bilanci e relazioni dei collegi sindacali sui siti web: prima del crack Lehman, erano pochi gli enti che davano visibilità ai conti consuntivi. Oggi quasi tutti li inseriscono online anche se spesso passa del gran tempo dal 30 giugno, termine ultimo per l'approvazione del consuntivo. I più ritardatari? Epap (geologi e chimici) ha inserito il consuntivo soltanto a inizio di questa settimana, mentre la Cassa notai a oggi (10 novembre) ha ancora la pagina in allestimento.
I bilanci sul web, però, sono insufficienti se vengono redatti con criteri non omogenei e che impediscono confronti. È una delle critiche annose ma, a quanto pare, l'Adepp (associazione che riunisce gli enti) ci sta lavorando. La questione che qui poniamo è però la puntuale comunicazione dei titoli posseduti nel portafoglio investimenti degli enti (36,8 miliardi a fine 2010): azioni, obbligazioni, fondi mobiliari e immobiliari, e altro ancora; con il codice Isin e la percentuale sul patrimonio. Senza dimenticare la cadenza mensile dove fosse possibile e non annuale come avviene oggi. Troppo? Forse, ma stiamo parlando di gestione di contributi previdenziali con cui in passato sono state acquistate complicate strutture finanziarie (Anthracite e Coriolanus, ad esempio) che hanno creato forti grattacapi agli enti di previdenza per usare l'eufemismo.
Sul tema dell'accesso alle delibere del cda, del comitato investimenti e del collegio sindacale c'è ancora molto da fare. Fino allo scorso anno c'era una Cassa, l'Eppi (periti industriali) che spiccava per trasparenza: le delibere erano tutte visibili sul web. Oggi i periti continuano ad avere su internet i documenti: peccato che siano pieni di "omissis" così da renderne difficile la consultazione. A chi obietta la segretezza sulle procedure d'investimento, ribattiamo: giusta obiezione al momento dell'investimento, ma tre mesi dopo la conclusione dell'affare, la segretezza non ha più motivo di essere. Altrimenti bisogna dare ragione a chi comincia a pensare male: siamo di fronte a enti pensione non a società fiduciarie. Un segnale positivo arriva dall'Enpam. La cassa dei medici da qualche mese ha varato un regolamento per consentire agli aderenti di avere accesso agli atti di gestione, sulla scia di quanto prevede la legge 241/1990 che definisce il diritto dei diretti interessati di prendere visione dei documenti amministrativi. Ma la nuova procedura (come abbiamo appurato) non funziona ancora alla perfezione. Plus24 ha chiesto di poter visionare i rendiconti di gestione del fondo immobiliare riservato Ippocrate, gestito da Idea-Fimit Sgr e sottoscritto per intero dall'Enpam (2 miliardi). Ebbene, il bilancio non è stato inviato. Forse avranno più fortuna i medici iscritti all'Enpam, che possono anche rivolgersi alla Commissione per l'accesso agli atti presso la presidenza del Consiglio dei Ministri.
Infine gli ultimi due punti della cinquina di richieste targate Plus24. Per la numero 4 rientriamo nel discorso delibere: da segnalare che ora pure le Casse sono sottoposte al Codice degli appalti e quindi alle gare obbligatorie per l'attribuzione (in questo caso) dei mandati ai gestori, che diventano gare europee se poi superano determinate cifre. Stesso discorso per la scelta degli advisor (punto 5) anche qui ci sarà bisogno di una gara, salvo affidamento diretto (sotto i 40mila euro). Contro alcuni consulenti finanziari la Bicamerale di vigilanza ha puntato l'indice. Per informazione ai "posteri" e per tutelare i professionisti che andranno in pensione.

Gianfranco Ursino
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sabato 12 Novembre 2011
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