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Cassa forense, in bilancio un avanzo di 548 milioni

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Sabato 30 Giugno 2012

MILANO
Chiude in salute il consuntivo 2011 di Cassa Forense, lanciando un segnale positivo alla platea degli iscritti pur in una congiuntura non facile per gli istituti di previdenza dei professionisti (si veda Il Sole 24 Ore di ieri: la stretta delle linee ministeriali sulla redazione dei bilanci tecnici).
Nell'ultimo esercizio l'ente ha contabilizzato un avanzo di gestione pari a 548.753.607 euro, risultato superiore del 7,6% rispetto all'anno precedente. Le uscite hanno raggiunto il limite di 1.134.783.598 euro a fronte di ricavi totali per 1.683.537.205 euro. Grazie a questa performance il patrimonio complessivo della Cassa cresce e supera i 5 miliardi di euro (5,155 miliardi), con investimenti allocati in larga prevalenza nel mobiliare (87,6% del monte, evitando secondo fonti dell'ente le trappole di titoli tossici, derivati e strutturati) e solo marginalmente sull'immobiliare (12,4 per cento). La riserva legale di Inarcassa sale a 3,21 miliardi, nello sforzo di adeguamento ai parametri legali della sostenibilità a lungo termine che consentano di garantire la certezza della stabilità patrimoniale dell'ente. Quanto ai rendimenti del capitale investito, l'area mobiliare secondo i vertici dell'istituto ha registrato una performance contabile del 3,5%, mentre il rendimento dell'area immobiliare si è attestato a 6,6 punti percentuali. Sensibile la contrazione dei costi di funzionamento dell'istituto, scesi a 27,9 milioni di euro con il recupero del 2,8% di efficienza rispetto all'anno precedente, e la collegata diminuzione dell'incidenza sui ricavi, dal 2% del 2010 all'1,7% del 2011.
«I numeri dimostrano che la riforma approvata da Cassa Forense va nella direzione di garantire la certezza di pensioni dignitose e prestazioni assistenziali efficaci» ha detto il presidente Alberto Bagnoli a margine della pubblicazione dei risultati. L'impegno per i vertici di Inarcassa è di «proseguire su questa strada introducendo ulteriori misure per la razionalizzazione della spesa, per il miglioramento della funzionalità dell'Ente e per il consolidamento del patrimonio».
Sullo sfondo restano però, non solo per Cassa Forense, le incognite dei criteri per la redazione dei bilanci tecnici indicati dal ministero: dai limiti rigidi del tasso di inflazione prestabilito (2%) alle proiezioni, altrettanto rigide quanto puramente teoriche, dell'andamento del Pil nei 5 decenni, fino al tasso di rendimento del patrimonio, che non potrà mai superare l'1 per cento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sabato 30 Giugno 2012
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