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AL DEBUTTO LA FORMAZIONE CONTINUA Per assicurare la formazione continua a quasi 150mila architetti, il consiglio nazionale sta progettando un variegato bouquet di attività che produrranno i cfp (crediti formativi professionali).
Per la fruizione delle attività di studio si farà ampio ricorso all' informatica. Anche la partecipazione ai concorsi produrrà crediti, idem l'abbonamento a riviste di settore e la partecipazione a festival di architettura
DOPO LA LAUREA TIROCINIO PRIMA DELL'ESAME Tirocinio a doppio taglio. I giovani potranno acquisire esperienza con un minimo di compenso. Ma gli ordini dovranno vigilare affinché i colleghi "maturi" non facciano man bassa di "manovalanza" a basso costo.
L'ordine degli architetti proporrà anche una semplificazione dell'esame di Stato, per farne una sorta di verifica finale anche di quello che l'aspirante architetto ha imparato durante il suo tirocinio
CERCASI CONVENZIONE PER POLIZZE ASSICURATIVE L'obbligo dell'assicurazione è una novità che avrà un largo impatto, anche se già molti liberi professionisti hanno scelto di stipulare una polizza ed esiste una convenzione-quadro promossa da Inarcassa.
Il Consiglio degli architetti ha avviato le procedure di gara per mettere a punto una o più convenzioni quadro con alcune primarie compagnie di assicurazione, che tenga conto delle peculiarità della categoria
CAMBIANO IN PARTE I COLLEGI DISCIPLINARI
In tema di procedimenti disciplinari la riforma ha impattato solo parzialmente sugli architetti. Le novità hanno riguardato gli ordini provinciali, ma non il Consiglio nazionale, sul quale si sarebbe dovuto intervenire con legge.
Ed è quello che gli architetti temono accadrà alla prima occasione. Se la riforma andasse nella direzione di quanto già attuato nei confronti di altre categorie di professionisti, gli architetti annunciano battaglia
SÌ ALLA PUBBLICITÀ MA SENZA DEVIAZIONI Le norme sulla pubblicità rassicurano gli architetti, ma impegnano anche gli ordini a una vigilanza severa e assidua per colpire ogni tipo di sconfinamento rispetto ai principi fissati dal Dpr (non così netti, in realtà).
Il rischio è che l'intera categoria sia danneggiata dal dumping prodotto da chi sfrutta in modo disinvolto le potenzialità offerte da internet
SERVONO MISURE PER LE AGGREGAZIONI
Tra le occasioni mancate in questa riforma, gli architetti segnalano il riconoscimento delle reti interprofessionali, con relativi sgravi fiscali, sul solco di quanto già esiste per le Pmi. Le norme Ue lo consentirebbero, ma l'agenzia delle Entrate lo esclude. La richiesta non è nuova da parte degli architetti. La misura faciliterebbe l'espansione all'estero dei tanti piccoli studi di architettura, di cui è composta prevalentemente la categoria