MILANO
Quella che Inarcassa ha appena portato a termine è una vera e propria «rivoluzione», come la definisce la presidente Paola Muratorio. «Una rivoluzione nel nome dell'equità intergenerazione e intragenerazione», sottolinea.
Dopo mesi di lavoro necessari a «valutare tutti gli interventi per assicurare la sostenibilità» spiega la presidente, Inarcassa ha sancito il passaggio al sistema contributivo «mantenendo però un principio irrinunciabile, ossia quelle forme di solidarietà che oggi garantiamo con il sistema retributivo».
Sono stati studiati dei coefficienti specifici per la categoria di ingegneri e architetti. «In particolare – afferma Paola Muratorio – abbiamo stabilito coefficienti per anno di età. In questo modo sarà garantita la flessibilità in uscita dai 63 ai 70 e anche oltre».
La presidente di Inarcassa spiega che «per chi vuole andare in pensione prima dei 65 anni ci saranno coefficienti riduttivi per la parte retributiva, mentre per chi uscirà dal lavoro dopo i 65 anni non ci saranno "premi"».
Il contributo del 14,5% resta, ma lo 0,5% che prima era destinato ai fini assistenziali diventa parte del contributo utile. «In più – spiega Paola Muratorio – abbiamo applicato la legge Lo Presti e la metà del contributo integrativo del 4% andrà a sommarsi al montante individuale. In questo modo, cumulandolo con il contributo del 14,5%, riusciamo ad avere un'aliquota contributiva che è pari a quella che hanno in Svezia per il primo pilastro». Il 2% di «retrocessione» sarà concesso solo a chi ha oggi un'anzianità retributiva al di sotto dei 10 anni. Per gli altri, si ridurrà progressivamente in funzione della maggiore anzianità retributiva.
Con la riforma di Inarcassa viene anche inserita un'aliquota dell'8,5% volontaria.
«Tra le novità – aggiunge la presidente – abbiamo alzato i contributi minimi in modo che anche chi pagherà solo quelli per tutto il periodo lavorativo possa ottenere una pensione pari a una volta e mezzo l'assegno sociale».
Oltre alle novità, c'è anche qualche conferma: resta la riduzione di un terzo dei contributi minimi nei primi cinque anni di iscrizione alla Cassa e il dimezzamento degli stessi per chi ha redditi sotto i 40mila euro (sempre per i giovani iscritti da meno di cinque anni). «Per evitare che questo si trasformi in una penalizzazione al momento della pensione – sottolinea Paola Muratorio – integreremo figurativamente i contributi se si raggiungono i 25 anni di contribuzione. Tale possibilità sarà garantita grazie alla quota restante, il 2 per cento, del contributo integrativo».
Con questa riforma Inarcassa si presenta con le carte in regola alla scadenza del 30 settembre, data limite per le Casse di previdenza che devono garantire la sostenibilità a 50 anni. «Come ha detto anche il ministro Fornero – sottolinea Paola Muratorio – la nostra riforma è equa, solidale e sostenibile».
Entro fine settembre, Inarcassa presenterà il bilancio tecnico attuariale al ministero.
Nel caso in cui le Casse previdenziali non riescano a provare entro il termine stabito dal decreto legge 201/2011 la sostenibilità a 50 anni, il Dl prevede l'estensione del metodo contributivo in forma pro rata dal 2012 e l'introduzione di un contributo di solidarietà dell'1% per il 2012 e il 2013 a carico dei pensionati.
Per «preparare» i suoi iscritti a questa «rivoluzione» la presidente Muratorio ha illustrato le modifiche agli associati durante gli incontri svolti in diverse città italiane. Dopo la teoria, però, adesso è il momento della pratica.
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IL BILANCIO
381.195
Gli iscritti a Inarcassa
Dai dati del bilancio consuntivo 2011 emerge che il numero totale degli iscritti a Inarcassa è superiore a 380mila unità. Di queste, 148.935 fanno parte della categoria degli architetti e 232.260 degli ingegneri. I dati sugli iscritti sono in aumento del 2% rispetto al 2010
23%
Le donne
Le donne rappresentano ancora una minoranza tra gli iscritti a Inarcassa, anche se il trend è in aumento. La percentuale raggiunge il 40% tra le professioniste architetto, mentre scende al 12% per gli ingegneri
58,6%
Architetti liberi professionisti
Quasi il 60% degli architetti iscritti a Inarcassa svolge l'attività da libero professionista
31,6%
Ingegneri liberi professionisti
Molto inferiore il dato degli ingegneri liberi professionisti, che sono poco più del 30% degli iscritti complessivamente alla Cassa previdenziale
358 milioni
L'avanzo economico
Il bilancio consuntivo del 2011 ha chiuso con un avanzo economico di 357.787.450 euro, in flessione del 19% rispetto al 2010