Dal primo gennaio la spending review avrà un'arma in più per tenere sotto controllo la spesa, compresa quella sanitaria. Uno degli effetti, indiretti, della nuova banca dati nazionale per i contratti pubblici prevista dal Codice dell'amministrazione digitale (articolo 6-bis del Dlgs 82/2005) sarà infatti quello di fornire in tempo reale dati aggiornati sui mille rivoli in cui si disperde la spesa pubblica per gli appalti.
Man mano che ricorrere a questo strumento diventerà obbligatorio per tutte le amministrazioni, dalla più piccola Asl alla grande Anas, affluiranno all'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici che gestirà la banca dati non più solo le informazioni sui bandi, ma anche quelle sull'esito delle gare di lavori, servizi e forniture.
«Sarà possibile sapere quanti appalti ha bandito qualsiasi Comune, quanti ne ha realmente aggiudicati, a chi sono andati i soldi pubblici e a che prezzo» spiega il consigliere dell'Autorità, Luciano Berarducci. Il monitoraggio sarà a tutto campo: non solo i Comuni, ma anche le società partecipate, i ministeri, le scuole e tutta la sanità finiranno sotto osservazione dal giorno in cui decideranno di programmare un appalto a quello in cui lo affideranno.
«Oggi con l'Osservatorio dei contratti pubblici e il codice identificativo gara arriviamo fino alla pubblicazione del bando - continua Berarducci - e peraltro le informazioni ci arrivano dagli osservatori regionali a volte con ritardo». «Da domani - annuncia - seguiremo in prima persona tutte le fasi, fino alla firma del contratto». Saranno possibili anche i confronti: si saprà, ad esempio, che per la stessa siringa una Asl spende il triplo della Asl confinante. E si dovrà capire come mai.
La banca dati (ma all'Authority preferiscono definirla una «funzione») si chiama «Avcpass» ed è nata, in realtà, come strumento di semplificazione degli oneri amministrativi e burocratici che gravano sui fornitori pubblici. In pratica, dopo l'autocertificazione dei requisiti tecnici ed economici richiesti per ogni gara (dal fatturato alle attrezzature, dai carichi pendenti alla regolarità fiscale), tutti i controlli successivi sui documenti autentici (obbligatori per l'aggiudicatario e per un campione di concorrenti) saranno fatti tramite l'Avcpass, senza gravare sulle imprese. In questi mesi si stanno predisponendo i collegamenti telematici con gli enti certificatori: per ora solo Infocamere e Inarcassa sono in grado di dialogare online con l'Authority. Gli altri saranno contattati, sempre dall'Autorità, ma manderanno i loro certificati ancora su carta.
Anche per questo, per evitare ingorghi, la partenza di Avcpass sarà graduale: dal primo trimestre 2013 riguarderà tutte le gare di lavori, servizi e forniture sopra il milione di euro (peraltro in via facoltativa). Dal secondo trimestre diverrà obbligatoria per questo scaglione e facoltativa per quello compreso tra 150mila euro e il milione. A pieno regime, nel terzo trimestre 2013 quando la copertura sarà estesa fino alle gare dai 40mila euro.V. Uv.
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PARTENZA A TAPPE
01| LA BANCA DATI
Dal primo gennaio prossimo partirà la Banca dati nazionale dei contratti pubblici che prenderà il nome di «Avcpass». Servirà a sgravare le imprese fornitrici della pubblica amministrazione dell'onere di cercare e trasmettere all'ente pubblico i certificati che provano i requisiti di accesso agli appalti.
02|GLI SCAGLIONI
Dal primo gennaio e fino al 31 marzo 2013 l'Avcpass sarà utilizzabile in via facoltativa per tutte le gare di lavori, servizi e forniture con un importo a base d'asta superiore al milione di euro. Da marzo 2013 sarà obbligatoria per questa fascia e facoltativa per le gare comprese tra i 150mila e i 750mila euro. Da ottobre 2013 l'Avcp sarà a pieno regime e quindi comprenderà tutte le gare a partire dai 40mila euro.
03| L'EFFETTO SPENDING
Con questa operazione di semplificazione sarà possibile per l'Autorità monitorare le gare, non più solo nelal fase iniziale, ma anch ein quelal conclusiva. Sotto controllo cioè saranno anch ele aggiudicazioni che finora sfuggivano al censimento in tempo reale, In questo modo potrà essere controllata tutta la spesa pubblica per lavori, servizi e forniture effettuata da ogni amministrazione.