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Alle prese tra ricongiunzione o totalizzazione dei contributi

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Sabato 31 Agosto 2013

Sono nato il 18 gennaio 1964. Ho lavorato per poco più di otto anni (dal febbraio 1995 al settembre 2003) come dipendente presso una multinazionale e versato i contributi Inps. Ho interrotto il rapporto di lavoro dipendente nel settembre 2003 e dal gennaio 2004 ho iniziato a versare i contributi all'Inarcassa come ingegnere libero professionista. Sto riscattando laurea e servizio militare per un totale di sei anni e tre mesi (cinque anni di laurea e 15 mesi di servizio militare). Nell'ottobre 2010 ho fatto domanda di ricongiunzione e, dopo diversi solleciti di Inarcassa, finalmente l'Inps ha comunicato che per il mio caso la ricongiunzione non ha oneri. Mi conviene la totalizzazione o la ricongiunzione della contribuzione?
Marco Mastrocola
(via e-mail)

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La ricongiunzione forse è la risposta più adatta a questo caso. Vediamo il perché. Con la totalizzazione il lavoratore con contributi versati in due o più gestioni pensionistiche può cumulare i corrispondenti periodi contributivi, purché non coincidenti, per il perfezionamento dei requisiti previsti per la liquidazione della pensione di vecchiaia, di inabilità e ai superstiti. «I requisiti richiesti - spiega Consultique Sim - sono almeno 20 anni di contribuzione complessiva e 65 anni di età (maschi/femmine) più 18 mesi di finestra di uscita più adeguamento alla speranza di vita oppure 40 anni di contribuzione complessiva a prescindere dall'età aggiungendo la finestra di uscita di 18 mesi e l'adeguamento alla speranza di vita. La totalizzazione va richiesta al momento della maturazione dei requisiti».
La ricongiunzione, invece, rappresenta l'unificazione presso un'unica gestione previdenziale di tutti i periodi contributivi maturati dal lavoratore presso differenti forme previdenziali. Nella maggior parte dei casi la ricongiunzione è un'operazione di tipo oneroso e prevede requisiti minimi di iscrizione o anzianità contributiva nel fondo destinatario. Nel caso del lettore, il costo di ricongiunzione è pari a zero perché i contributi trasferiti (121.114 euro) sono superiori a quelli richiesti 74.595 euro.
La ricongiunzione dà un diritto di incremento pensionistico di 6.613 euro mentre con la totalizzazione il periodo da dipendente da retributivo verrebbe penalizzato e passerebbe al contributivo con un incremento pensionistico stimato di circa 6.500 euro. In assenza di vantaggi economici rilevanti, dunque, potrebbe essere preferibile la ricongiunzione per ottenere il prima possibile l'obiettivo dei 40 anni per l'uscita pensionistica in Inarcassa.

Sabato 31 Agosto 2013
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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