L'epoca delle grandi dismissioni del patrimonio pubblico è finita, ma quella cui si assisterà nei prossimi mesi sarà comunque un'operazione rilevante. Sul mercato è in arrivo un "dossier" da circa 65mila unità immobiliari, sommando le vendite delle casse professionali e l'eredità delle cartolarizzazioni di Scip 2, con cui sono alle prese gli altri enti previdenziali (si veda l'articolo in basso). Senza contare due operazioni ancora da definire nei dettagli: quella degli immobili della Difesa e quella del Demanio.
Tra le casse, è l'Enasarco a mettere in vendita il maggior numero di appartamenti: 17.200, per un valore a bilancio di 3,15 miliardi di euro, dalla cui dismissione l'istituto di previdenza degli agenti di commercio pensa di ricavare almeno 4 miliardi. L'operazione rientra nel progetto Mercurio, avviato nel 2008, e riguarda immobili collocati per l'83% nell'area di Roma, per il 10% nella provincia di Milano e per il resto tra Torino, Bologna, Bari, Taranto e Palermo. Alle abitazioni, poi, si devono aggiungere 27mila pertinenze (cantine, soffitte, posti auto, box) e un migliaio di locali commerciali, per un totale di 45mila unità.
Acquirenti privilegiati saranno gli attuali inquilini. Il diritto di prelazione è esteso fino ai parenti di quarto grado e vale una riduzione di prezzo del 30 per cento. Se poi in uno stesso edificio il 70% dei condòmini è disposto ad acquistare, scatta uno sconto ulteriore del 10 per cento. Al momento sono 22mila i contratti di locazione, spesso a canone particolarmente basso e di difficile gestione da parte dell'ente. Quindi, proprio per l'elevata incidenza degli affitti sul totale degli immobili in vendita, gli effetti sul mercato delle compravendite saranno limitati e diluiti nel tempo, visto anche che le cessioni cominceranno dalla prossima estate e dureranno più anni.
Anche Enpam, la cassa dei medici, prosegue il piano di dismissioni residenziali avviato nel 2006: 450 abitazioni, pari al 10% degli immobili abitativi che l'ente possiede a Roma, dalla cui vendita si stima un ricavo di 100 milioni (165,2 sono i milioni messi nel bilancio di previsione, di cui 65,2 legati alla dismissione degli stabili di Pisa e Venaria). Anche in questo caso, agli inquilini vengono garantiti il diritto di prelazione e uno sconto del 30% sul valore dell'abitazione fissato dall'agenzia del Territorio.
Qualche dismissione è prevista pure dall'Inpgi, la cassa dei giornalisti, anche se il Cda deve ancora valutare il numero di immobili da mettere in vendita: si tratta comunque di una quota limitata del patrimonio, con la cessione di immobili periferici che l'ente ritiene non più strategici.
Per il resto, le altre casse professionali predicano prudenza. A cominciare dalla cassa dei commercialisti (Cnpadc), che negli ultimi due anni non ha effettuato cessioni ma che non esclude di farne nel prossimo biennio, anche se i 41 immobili del patrimonio (di cui nove a destinazione abitativa, otto a destinazione industriale, 23 uffici e un albergo) sono praticamente tutti affittati.
Si tengono ben stretti i loro immobili Cipag, la cassa di previdenza dei geometri, ed Enpaf. La cassa dei farmacisti ha già ceduto gran parte del proprio patrimonio immobiliare dopo la privatizzazione del 2000 e adesso non ha piani di vendita per le mille unità che possiede. Il tutto nell'ambito di uno scenario che vede le casse molto attive sul fronte della costituzione di fondi immobiliari, con i quali si punta a ottimizzare la gestione e i rendimenti (si veda Mondo immobiliare del 16 gennaio scorso).
All'orizzonte, poi, ci sono le manovre dell'Inps, che entro la fine dell'anno conferirà in un fondo oltre 14mila unità immobiliari (comprese quelle derivanti da Scip 1 e Scip 2) e circa 200 tra terreni e aziende agricole, per un controvalore stimato dall'agenzia del Territorio di circa 2 miliardi. Con l'obiettivo di cederli, anche avviando un tavolo di confronto con le associazioni degli inquilini.
In controtendenza l'Inail, che non ha altre dismissioni in vista, anche perché quasi tutto il patrimonio abitativo – pari a 18mila unità immobiliari nel 1996 – è stato prosciugato dalle cartolarizzazioni, mentre il patrimonio non residenziale non cartolarizzato oggi consiste per lo più in immobili affittati a enti pubblici: università, ospedali ed enti locali. Piuttosto, l'Inail potrebbe giocare un ruolo attivo: le risorse da investire sono molte, e quello immobiliare è uno dei profili di maggiore rilievo del piano industriale presentato dal presidente Marco Fabio Sartori, che presto sarà al vaglio dei vertici dell'istituto.
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I DOSSIER APERTIGLI ENTI PREVIDENZIALI
L'operazione più importante è il progetto Mercurio dell'Enasarco: 17.200 unità immobiliari, per un valore a bilancio di 3,15 miliardi di euro e un ricavo stimato 4 miliardi.
Tra le casse professionali, anche Enpam (450 abitazioni) e Inpgi (dettagli ancora da definire) cederanno parte del proprio patrimonio. E poi c'è l'eredità di Scip 2: immobili residenziali e non che gli enti si sono dovuti ricomprare un anno fa e che sono ancora da vendere per il 91 per cento.
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