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Inpgi in attivo ma soffre la gestione previdenziale

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Venerdí 29 Novembre 2013

La gestione previdenziale e assistenziale registra un passivo di 27,7 milioni di euro, ma il bilancio 2013 dell'Inpgi chiuderà in attivo di 61,3 milioni. La crisi incide in modo sensibile sui conti della gestione sostitutiva della previdenza obbligatoria dell'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti.
Secondo l'assestamento del bilancio preventivo, approvato ieri all'unanimità dal Consiglio generale dell'ente, i contributi complessivi della gestione previdenziale e assistenziale dovrebbero ammontare a 439,5 milioni di euro, in crescita di 4,9 milioni sul consuntivo 2012: un aumento influenzato in modo consistente dai 26 milioni di euro (+19,4 sul 2012) derivanti dalla modifica gestionale dei ricongiungimenti dei periodi contributivi versati dagli iscritti presso altri enti di previdenza. Le uscite, invece, ammontano a 467,3 milioni di euro, in crescita di quasi 20 milioni sull'anno scorso. Tra le voci in forte aumento, gli oneri dovuti per disoccupazione a quota 17 milioni (+46,7%), per Cigs a 5,4 milioni (+47,8%), per i contratti di solidarietà a 10,85 milioni (+36,71%). Alle uscite vanno aggiunti 26,4 milioni per costi di struttura e 6,6 milioni per le imposte. Tale saldo negativo sarebbe quasi interamente coperto dalla gestione patrimoniale ordinaria, che nel 2013 si chiuderà in attivo per 54 milioni di euro a cui si sommano 3,9 milioni di altri proventi.
A ciò, però, si deve aggiungere una voce straordinaria riguardante la costituzione del Fondo Inpgi Giovanni Amendola, in cui verrà trasferito progressivamente il patrimonio immobiliare della Cassa. Operazione che per il 2013 determina un attivo di 70 milioni (altri 103 milioni sono attesi nel 2014) in quanto il valore degli immobili finora indicato in bilancio al costo storico sarà sostituito da quello di mercato.
Il fondo, ha spiegato il presidente dell'Inpgi Andrea Camporese, consente «il recupero in misura rilevante dell'Iva sia sugli acquisti di nuovi immobili, sia sulle prestazioni di lavori e servizi. Sarà inoltre possibile dedurre tutti i costi di produzione prima di definire l'utile della gestione, oltre che reimpiegare la parte di utili non distribuita, esente da tassazione, in ulteriori operazioni di investimento».
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Venerdí 29 Novembre 2013
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