Il Governo non ha intenzione di estendere la regolarizzazione ad altre categorie di lavoratori irregolari oltre a quella di colf e badanti. La conferma dell'indirizzo dell'Esecutivo è giunta dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, in occasione della firma con l'Anci a Milano del protocollo d'intesa per la regolarizzazione del lavoro domestico. «Non è all'attenzione del Governo - ha precisato il ministro Maroni - la possibilità di dare il via a una procedura simile per altre tipologie di lavoro. Quello del lavoro domestico è un settore verso il quale è necessaria molta attenzione ed è per questo che domani partirà la procedura per la regolarizzazione».
Il protocollo d'intesa firmato oggi alla prefettura di Milano dal ministro dell'Interno Roberto Maroni, dal presidente dell'Anci Sergio Chiamparino e dal sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella prevede che, oltre a patronati e sindacati, anche i Comuni potranno aiutare i datori di lavoro a presentare, da domani e fino al 30 settembre, la domanda telematica di emersione di colf e badanti extracomunitarie irregolari. L'accordo prevede che i Comuni aderenti mettano a disposizione la propria rete di "welfare di vicinato" in grado di arrivare più vicino agli interessati.
Maroni ha sottolineato che il provvedimento non è «una sanatoria a numero chiuso» e dunque non è necessario affollare le strutture per presentare la domanda prima possibile. Una volta presentata i datori di lavoro e i lavoratori riceveranno subito una e-mail di conferma e, entro 72 ore, una ricevuta inviata tramite un pdf, che permetterà all'extracomunitario irregolare di stare sul territorio italiano senza sanzioni. La ricevuta sarà l'unico documento valido per riconoscere lo straniero irregolare e dovrà essere accompagnata dallo stesso documento d'identità indicato nella domanda.