È stato firmato dal Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il decreto che sposta le date per i versamenti dei soggetti che applicano gli studi di settore. Il testo preparato dal ministero dell'Economia porta al 6 luglio la data per il versamento senza la maggiorazione dello 0,4% dei soggetti che applicano gli studi di settore. Il provvedimento (di cui pubblichiamo qui accanto il testo, che conferma quanto anticipato sul Sole 24 Ore del 5 giugno) dovrà ora essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
La via del Dpcm, che non richiede interventi normativi del Parlamento, secondo le regole dell'articolo 12 del decreto legislativo 241 del 1997, può concedere uno slittamento dei tempi limitato a 20 giorni. I professionisti, però, hanno già a più riprese chiesto di avere più tempo a disposizione, anche con il varo di un provvedimento legislativo ad hoc. In questo senso vanno per esempio anche le indicazioni del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, espresse nei giorni scorsi dal presidente del consiglio nazionale, Claudio Siciliotti. Non è escluso quindi che, se il pressing sarà accolto, possa intervenire un ulteriore slittamento di dieci giorni.
Per i contribuenti che applicano gli studi, a norma del Dpcm, i versamenti in scadenza ordinaria al 16 giugno 2009 possono essere fatti: entro il 6 luglio, senza alcuna maggiorazione, o dal 7 luglio al 5 agosto con lo 0,40% in più. Per chi paga le somme di Unico 2009 a rate, va tenuto conto che, se si tratta di titolare di partita Iva che paga la prima rata entro il 6 luglio, la seconda rata scade il 16 luglio 2009 (due rate in dieci giorni).
Sono invece confermate le scadenze per i pagamenti di Unico 2009, del 16 giugno 2009 o dal 17 giugno al 16 luglio 2009 con lo 0,40% in più, per gli altri contribuenti estranei agli studi di settore, compresi quelli soggetti ai parametri o i contribuenti in regime dei minimi. Rimane anche fermo il termine del 30 settembre 2009, previsto per la presentazione telematica delle dichiarazioni relative all'anno 2008, Iva 2009, Unico 2009, e Irap 2009. Nessun differimento, infine, per chi presenta Unico persone fisiche 2009 o Unico mini 2009 alla posta, la cui scadenza è fissata al 30 giugno 2009.
Le regole sulla proroga di 20 giorni a favore dei contribuenti interessati dagli studi di settore sono uguali a quelle disposte due anni fa, per il modello Unico 2007 (Dpcm 14 giugno 2007).
La proroga dei versamenti di Unico 2009 spetta dunque ai contribuenti che: esercitano attività economiche per le quali sono stati elaborati gli studi di settore; dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore al limite stabilito per ciascuno studio di settore.
Lo slittamento riguarda tutti i versamenti risultanti dalla dichiarazione unificata annuale, modello Unico 2009, compresi i pagamenti dei contributi previdenziali, cioè quelli che si calcolano sul reddito che supera il cosiddetto "minimale".
Il differimento vale per le imprese e i professionisti che applicano gli studi di settore, persone fisiche partecipanti compresi. Il differimento vale anche per chi deve la maggiorazione del 3%, aumentata dello 0,4% per i pagamenti dal 7 luglio al 5 agosto, applicabile per l'adeguamento delle entrate contabilizzate a quelle presunte dagli studi in caso di scostamento superiore al 10% tra entrate presunte dagli studi e entrate contabili.
Va ricordato che, come contribuenti che applicano gli studi di settore, si intendono quelli soggetti al controllo induttivo mediante il prodotto informatico Gerico e per i quali sono stati approvati gli specifici studi di settore, compresi quelli con eventuali cause di esclusione o di inapplicabilità dagli stessi studi.
Lo "spostamento" di 20 giorni vale poi anche per i contribuenti che partecipano a società, associazioni e imprese che applicano gli studi, e cioè per i soci di società di persone, gli associati di associazioni tra artisti o professionisti, i collaboratori di imprese familiari e i coniugi di aziende coniugali, nonché i soci di società a responsabilità limitata che hanno optato per il regime di trasparenza fiscale.