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La manovra dalla A alla Z

di Claudio Tucci

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aggiornato 2 agosto 2009

Accelerazione ammortamenti, premio occupazionale per le aziende che utilizzano i cassaintegrati in progetti di formazione o riqualificazione e detassazione degli investimenti in nuovi macchinari. L'incentivo fiscale, meglio conosciuto come Tremonti-ter, è, però, revocato, spiega la manovra estiva 2009 licenziata definitivamente il 1° agosto 2009 da Palazzo Madama, qualora i beni oggetto di investimento siano ceduti fuori dallo spazio economico europeo.

Si inasprisce, poi, la lotta contro l'evasione fiscale, con gli 007 del Fisco che potranno entrare negli archivi di Bankitalia, Consob e Isvap e, per regolarizzare o far rimpatriare i capitali "fuggiti" all'estero, rispunta lo scudo fiscale. Sarà sufficiente il pagamento di una imposta straordinaria fissata in misura pari al 50%, da applicare su un rendimento presunto determinato in misura corrispondente al 2% annuo per un periodo di 5 anni (che sostanzialmente corrisponde a un 5% applicato al valore delle attività regolarizzate o rimpatriate). Bisognerà mettersi in regola entro il 15 aprile 2010 e, per chi lo fa, è previsto un "premio": verranno fatti salvi gli effetti relativi ai reati di omessa e infedele dichiarazione dei redditi. Con l'eccezione, però, ha aggiunto il decreto legge correttivo della manovra estiva approvato, in fretta e furia, dal Consiglio dei ministri del 1° agosto, dei procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto.

Torna con il decreto correttivo, dopo tante polemiche e alzate di voci, la possibilità per il ministero guidato da Stefania Prestigiacomo di avere un ruolo, "di concerto" con gli altri dicasteri interessati, nelle procedure per realizzare le grandi opere energetiche e infrastrutturali, comprese le centrali nucleari e le procure della Corte dei Conti possono iniziare l'attività istruttoria ai fini dell'esercizio dell'azione di danno erariale a fronte di specifica e concreta notizia di danno. Non c'è, invece, nessun intervento sulla cosiddetta tassa sull'oro, nonostante il parere negativo della Bce.

Disco verde, poi, a un regime di detassazione quinquennale in favore degli aumenti di capitale delle società fino a 500mila euro sottoscritte da persone fisiche e, per aiutare le piccole e medie imprese in difficoltà finanziaria, arriva un moratoria per i crediti bancari, frutto di un accordo ad hoc con l'Abi per far respirare le aziende in crisi, anche in relazione ai tempi di pagamento degli importi dovuti. Confermato il tetto per la commissione omnicomprensiva del massimo scoperto: non potrà essere superiore allo 0,5% per trimestre dell'importo dell'affidamento. In arrivo, poi, un nuovo sistema di "Export banca", che consentirà, anche, tramite la Cassa depositi e prestiti, l'utilizzo dei fondi del decreto legge 269/2003, per sostenere l'internazionalizzazione delle imprese quando le operazioni sono assistite da garanzia di Sace spa.

Novità, anche, sul fronte lavoro: con 500 euro si potranno mettere in regolare colf e bandanti e arriveranno ammortizzatori "speciali" per i settori non coperti dalla cassa integrazione guadagni. Viene confermato il bonus ad hoc per l'auto-impiego ai destinatari di assegni di sostegno al reddito, che dovranno, però, dimettersi dall'impresa di appartenenza. Dopo svariati dietrofront, disco verde per il pensionamento "forzoso" dei dipendenti pubblici al raggiungimento dei 40 anni di anzianità massima contributiva e, alla fine, l'ha spuntata il ministro "antifannulloni" Renato Brunetta: le dipendenti pubbliche andranno in pensione a 65 anni (come i colleghi uomini), anche se l'applicazione sarà graduale.

Sarà, poi, più difficile frodare la legge in tema di invalidità civile e torna di 4 ore la reperibilità a casa del personale pubblico malato: dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 17 alle ore 19 e si chiarisce, una volta per tutte, che il costo della visita fiscale è totalmente a carico delle Asl, che riceveranno, però, fondi in più. E mentre aumentano i rimborsi per gli obbligazionisti della Vecchia Alitalia, bisognerà, invece, aspettare altri 12 mesi, per l'entrata in vigore della class action, l'azione collettiva risarcitoria prevista dalla Finanziaria per il 2008, ancora rimasta sulla carta.

Ecco, in 74 voci, dalla a alla z, tutte le novità in arrivo con la manovra anticrisi, comprese le 4 modifiche arrivate in extremis con il decreto legge correttivo del 1° agosto scorso.


Accelerazione ammortamenti (articolo 6). Prevista, entro il 31 dicembre 2009, la revisione dei coefficienti di ammortamento (decreto del ministro delle Finanze 31 dicembre 1988), compensandola con diversi coefficienti per i beni industrialmente meno strategici. Lo scopo della disposizione è quello di tener conto della mutata incidenza sui processi produttivi dei beni a più avanzata tecnologia, sottoposti a un rapido processo di obsolescenza, o che producono un maggior risparmio energetico.


Alitalia (articolo 19, commi 3 e 4). Salgono al 70,97% i rimborsi per i piccoli obbligazionisti Alitalia. Saranno rimborsati anche gli azionisti che potranno cedere al ministero dell'Economia i propri titoli per un controvalore determinato sulla base del prezzo medio di borsa delle azioni nell'ultimo mese di negoziazione ridotto del 50 per cento. Lo stanziamento per i piccoli risparmiatori passa da 100 milioni a 330 milioni di euro e il tetto ai rimborsi è fissato a 100mila euro per ciascun obbligazionista e 50mila euro per ciascun azionista. Il termine per il concambio di obbligazioni-azioni viene fissato al 31 agosto 2009 (attualmente per le obbligazioni era al 10 luglio 2009). L'indennizzo a chi possiede bond Alitalia sale al 70,97% del valore nominale, pari a 0,262589 euro per singola obbligazione. I titolari di azioni della vecchia Alitalia, ora in amministrazione straordinaria, hanno invece il diritto di cedere al ministero dell'Economia i propri titoli per un controvalore determinato sulla base del prezzo medio di borsa delle azioni nell'ultimo mese di negoziazione ridotto del 50%, pari a 0,2722 euro per singola azione. In cambio, gli stessi azionisti avranno titoli di stato di nuova emissione, senza cedola, con scadenza 31 dicembre 2012 e con taglio minimo unitario di mille euro.


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