La manovra d'estate impone un limite massimo alle commissioni che le banche praticano alla clientela per la messa a disposizione di fondi. Infatti, l'ammontare omnicomprensivo del corrispettivo per il servizio di messa a disposizione di somme a favore del cliente non potrà «comunque superare lo 0,5% per trimestre dell'importo dell'affidamento, a pena di nullità del patto di remunerazione». Vengono così calmierate le spese caricate dalle banche sui clienti (privati o imprese) che chiedono un affidamento e nel corso del periodo considerato lo utilizzano all'interno dei limiti stabiliti dal contratto.
Si tratta di commissioni che sono state riformulate dagli istituti di credito dopo lo stop al massimo scoperto e che, al momento, si aggirano mediamente attorno allo 0,9%-1% trimestrale.
Ora le banche dovranno adeguarsi al nuovo tetto, che partirà dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto che contiene la manovra d'estate: vale a dire quando la manovra d'estate (varata dal Governo il 26 giugno scorso) sarà confermata dal Parlamento e diventerà legge.
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