Più tutele economiche per i lavoratori con contratti di solidarietà, mentre i lavoratori che percepiscono trattamenti di sostegno al reddito in costanza di rapporto di lavoro possono essere utilizzati dall’impresa di appartenenza in progetti di formazione o riqualificazione.
La possibilità di formare on the job i lavoratori in cassa integrazione è una delle novità contenute nella manovra d’estate. Si tratta di una norma sperimentale, valida nel 2009 e nel 2010 con l’obiettivo, almeno nelle intenzioni del Governo, di valorizzare il capitale umano in attesa del rilancio dell’economia.
Formazione e riqualificazione. I lavoratori percettori di trattamenti di sostegno al reddito in costanza di rapporto di lavoro possono essere utilizzati «dall’impresa di appartenenza» in progetti di formazione o riqualificazione, anche con attività produttiva connessa all’apprendimento. Per il datore di lavoro, l’espresso riferimento «all’impresa di appartenenza», sembra circoscrivere l’ambito di applicazione. Da un punto di vista letterale, quindi, sembrano esclusi i professionisti e ogni altro datore di lavoro che svolge attività autonoma non di impresa. Per quanto riguarda i lavoratori, invece, la norma fa riferimento ai «lavoratori percettori di trattamenti di sostegno al reddito in costanza di rapporto di lavoro». I requisiti, pertanto, sono due:
- il lavoratore deve essere in costanza di rapporto, ancorché sospeso per effetto della crisi aziendale;
- il lavoratore deve essere percettore di trattamenti di sostegno al reddito.
Pertanto, è indifferente il tipo di ammortizzatore utilizzato (cassa integrazione straordinaria o accordi di solidarietà), ma rileva la circostanza che il lavoratore sia stato colpito da una condizione sospensiva del rapporto.
La norma prevede che la formazione o riqualificazione sia stabilita da progetti che possono includere anche attività produttiva connessa all’apprendimento.
Con decreto del ministro del Lavoro, di concerto con quello dell’Economia e delle finanze, da emanare entro trenta giorni dall’entrata in vigore del decreto legge, sono disciplinate le modalità attuative
L’inserimento del lavoratore nelle attività del progetto potrà avvenire «sulla base di uno specifico accordo stipulato in sede di ministero del Lavoro della salute e delle politiche sociali dalle medesime parti sociali che sottoscrivono l’accordo relativo agli ammortizzatori».
Non basta, dunque, una semplice consultazione dei sindacati: senza una intesa piena il progetto non è attuabile.
Al lavoratore inserito nel progetto di formazione e riqualificazione spetta, a titolo retributivo, «la differenza fra trattamento di sostegno al reddito e retribuzione». L’onere è a carico del datore di lavoro.
Contratti di solidarietà. Più tutele economiche per i lavoratori con contratti di solidarietà. La manovra aumenta del 20% l’intervento della cassa integrazione guadagni straordinaria prevista a favore dei dipendenti inseriti in contratti di solidarietà difensivi, stipulati in base all’articolo 1 del decreto legge 726/84. È una misura transitoria e sperimentale che vale per il 2009 e il 2010. Destinatari della disposizione sono solo i contratti di solidarietà difensivi stipulati in base alla norma originaria.
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