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Edilizia, si parte dall'ufficio tecnico

di Raffaele Lungarella

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9 novembre 2009

Tempo e pazienza: sono le armi con le quali anche chi non è esperto di ediliza può rispondere alla domanda-chiave: «La mia abitazione rientra o no nel piano casa?». Se la regione ha disciplinato il piano casa, bisogna prima di tutto capire se il consiglio comunale ha approvato o no una delibera di limitazione dell'operatività della legge regionale.
Anche nei comuni che pubblicano su internet i propri atti, non è agevole rintracciare la delibera, se non se ne conosce già il numero e la data di approvazione: non sempre ci si arriva digitando qualche termine che si suppone faccia parte del suo oggetto. Ma per scoprirlo si può telefonare all'ufficio relazioni con il pubblico (se esiste) o alla segreteria generale del comune.

Dove sono state assunte, queste delibere permettono di conoscere – a seconda dei casi – il dettaglio delle aree escluse dall'applicazione delle legge regionale, gli eventuali divieti relativi alle tipologie di immobili, la necessità si soddisfare condizioni più o meno severe per gli standard urbanistici e gli oneri di urbanizzazione.
Anche dove il comune non ha deliberato, comunque, bisogna verificare le regole comunali. Le leggi regionali fanno riferimento, per esempio, alle zone omogenee urbanistiche del Dm 1444/1968 per disegnare la geografia degli ambiti territoriali. Ma poiché sono gli strumenti urbanistici comunali a classificare il territorio, è necessario consultare i piani regolatori (quale che sia la loro denominazione a livello locale), le norme per la loro attuazione e i regolamenti urbanistici ed edilizi del comune.

Nelle città medio-grandi, chi ha un po' di dimestichezza con le tavole del piano regolatore può farsi un'idea delle possibilità di intervento anche collegandosi ai siti in cui le amministrazioni meglio organizzate depositano le regole e le cartografie degli strumenti urbanistici comunali. Per un profano, però, non è sempre facile venire a capo del significato delle retinature e dei colori delle tavole del piano regolatore che sintetizzano le possibilità di ogni ambito.
A ogni modo, prima di rivolgersi a un professionista, conviene fare un passaggio all'ufficio tecnico comunale, che di solito ha orari e giorni di ricevimento del pubblico.
Conoscendo la localizzazione e le caratteristiche dell'immobile sul quale si intende intervenire, i tecnici comunali sono in grado di stabilire di quali interventi può essere oggetto. I tecnici comunali possono anche stabilire se, pur essendo ammissibile per ubicazione, l'edificio non può avvalersi dei premi del piano casa perché rientrante in una particolare tipologie di immobili. Di solito basta fornire l'indirizzo dell'immobile.

I vantaggi del fai da te, però, finiscono qui, perché per andare avanti occorre mettere mano al portafogli. Ci si deve avvalere di un tecnico per determinare con precisione la dimensione del premio volumetrico o di superficie del quale può fruire. E in ogni caso al geometra o all'ingegnere ci si dovrà rivolgere per il progetto e la direzione dei lavori.
Prima di arrivare a questo punto, però, è utile chiedere al tecnico di fare un po' di conti – anche di massima – per valutare se il gioco dei premi delle superfici e dei volumi vale la candela dell'investimento da effettuare.

9 novembre 2009
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