La regione Puglia "prolunga" le scadenze del piano casa. Decorrono dal 24 settembre 2009 i 24 mesi assegnati ai cittadini per presentare le istanze relative ai lavori del piano casa, così come i 60 giorni assegnati ai comuni per limitare o escludere dal proprio territorio l'applicazione della legge. I due termini sono contenuti nell'articolo 7, comma 1, e nell'articolo 6, comma 2, della legge regionale sul piano casa, la n. 14 del 30 luglio 2009. In pratica, vengono concessi due mesi in più ai cittadini e agli enti locali.
La proroga era stata annunciata sul sito ufficiale della regione dall'assessore Angela Barbanente e poi, dopo il voto all'unanimità in consiglio regionale, è stata "formalizzata" con la legge regionale n. 18 del 7 ottobre 2009 pubblicata sul Bollettino ufficiale della regione Puglia n. 159 del 12 ottobre scorso.Una legge, quest'ultima, passata quasi inosservata tra i cittadini, anche se sull'effettiva esistenza della proroga non ci sono mai stati dubbi. La norma che dilata i tempi, del resto, è inserita in una legge che tratta tutt'altro argomento, essendo rubricata come "Modifica della composizione del Comitato urbanistico regionale di cui al comma 1 dell'articolo 3 della legge regionale 17 gennaio 1980, n. 8 (Istituzione del Comitato urbanistico regionale), come sostituito dal comma 3 dell'articolo 52 della legge regionale 31 maggio 1980, n. 56 (Tutela ed uso del territorio)".
A disporre la proroga, in particolare, è l'articolo 3 della legge, secondo il quale: "1. I termini di cui all'articolo 6, comma 2, e all'articolo 7, comma 1, della legge regionale 30 luglio 2009, n. 14 (Misure straordinarie e urgenti a sostegno dell'attività edilizia e per il miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale), decorrono dalla data di pubblicazione della rettifica sul Bollettino ufficiale della regione Puglia 24 settembre 2009, n. 150". Il 24 settembre, infatti, è la data in cui la regione aveva pubblicato un primo errata corrige alla legge sul piano casa, cui poi ha fatto seguito la proroga. Peraltro, in punta di diritto, si può notare che in questo caso non si tratta di una vera proroga (che dovrebbe essere disposta prima della scadenza del termine), ma di una nuova decorrenza.
