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Scudo fiscale 2009: notizie e aggiornamenti

 
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Il decreto anti-crisi parte da una dote di 1,3-1,8 miliardi

di Dino Pesole

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20 dicembre 2009

Un extragettito che oscilla al momento tra 1,3 e 1,8 miliardi, da utilizzare nel decreto per sostenere la ripresa allo studio del governo. Il margine di oscillazione è strettamente connesso agli incassi effettivi dell'operazione scudo fiscale conclusasi lo scorso 15 dicembre, incrociata con le maggiori entrate attese dalla doppia proroga: 28 febbraio con aliquota al 6%, 30 aprile con tassazione al 7 per cento. Nel totale, l'aspettativa del governo è che si chiuda comunque largamente al di sopra dei 100 miliardi tra rimpatri e regolarizzazioni. Poichè 3,7 miliardi sono già stati utilizzati in finanziaria, la dote aggiuntiva non appare risolutiva, ma comunque utile per cominciare a finanziare misure dirette allo sviluppo.
Operazione coronata da pieno successo, dunque, che dimostra - ha osservato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti in un'intervista a "Il Giornale" - che «prima i capitali stavano fuori e lavoravano per le economie di altri Paesi, adesso tornano in Italia e lavorano per l'economia italiana. Non sappiamo ancora quanto si sia effettivamente rafforzata l'economia italiana ma certo con lo scudo abbiamo dato prova che l'Italia e la sua piazza finanziaria possono essere attrattive».
Tra domani e martedì l'agenzia delle Entrate renderà noti i dati relativi ai flussi effettivamente registrati: si conferma al momento la cifra di 80 miliardi già incassati, mentre altri 20 miliardi deriverebbero dal perfezionamento delle operazioni in «stand by». Poi andranno aggiunti gli incassi connessi alle due proroghe, i cui effetti però sono al momento difficilmente stimabili con precisione.
«Se la riapertura dei termini per lo scudo fiscale andrà bene, le risorse potrebbero servire a una nuova iniziativa di stimolo dell'economia», conferma il sottosegretario all'Economia, Alberto Giorgetti. I segnali «sono incoraggianti: negli ultimi giorni c'è stata una grande crescita». Il nuovo provvedimento anti-crisi potrebbe vedere la luce entro la fine di gennaio. Non vi è ancora una decisione precisa su come ripartire l'ulteriore extragettito. La lista è corposa: dalla proroga, ma con una più marcata accentuazione "ecologica" degli incentivi per l'auto, estesa a mobili ed elettrodomestici, alla cedolare secca del 20% sugli affitti. Si studia anche un eventuale primo segnale sull'Irap e sull'Irpef, limitatamente alle famiglie numerose e a basso reddito. Manovra, quest'ultima, che per essere efficace dovrebbe però essere ben più consistente. Non è escluso per questo che possano essere rispolverate misure prima inserite in finanziaria e poi escluse dal maxiemendamento che ha riscritto integralmente il provvedimento, come il mini-condono sulle sanzioni per i mancati pagamenti dei contributi Inps e Inail (gettito previsto 400 milioni).
Quanto alla finanziaria, da oggi all'esame della commissione Bilancio del Senato, si conferma il timing fissato dai capigruppo: già domani il testo sarà licenziato per l'aula che lo approverà in via definitiva nella giornata di martedì. Provvedimento blindato, con eventuale, nuovo ricorso al voto di fiducia. Per il relatore Maurizio Saia, se ne potrebbe fare a meno in considerazione del fatto che le opposizioni «non appaiono così agguerrite». «Martedì governo e Senato nella loro autonomia decideranno cosa fare», osserva il vice presidente della Camera, Maurizio Lupi (Pdl): «Il Parlamento non è solo l'assemblea, ma innanzitutto il lavoro serio che si deve fare nelle Commissioni. La finanziaria è arrivata dal Senato con una cifra di 3-4 miliardi di euro ed è uscita dalla Camera con circa 9 miliardi. Non c'è chiusura verso l'opposizione, per un dibattito sui temi economici».

20 dicembre 2009
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