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Alex Manninger - Austria

di Dario Ricci

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Alex Manninger (Ap)

Domenica 11 maggio 2008, penultima giornata di campionato, Inter e Siena sono sul 2 a 2. A San Siro, mancano dieci minuti alla fine della partita che, in caso di vittoria, regalerebbe lo scudetto all'Inter, impegnata nella volata finale con la Roma. Viene fischiato un calcio di rigore per i nerazzurri e Marco Materazzi si avventa sul pallone, e decide di calciare dal dischetto. In porta c'è Alex Manninger. Giusto un anno prima la scena si era ripetuta a Siena: allora Materazzi spiazzò il portiere austriaco, siglando il penalty-scudetto. Scena che deve passare davanti agli occhi di Manninger, nei pochi istanti che precedono il fischio dell'arbitro. Stavolta la scena finale è diversa: Materazzi calcia di sinistro, Manninger si distende in tuffo e respinge il tiro. Festa scudetto interista rimandata, e Alex Manninger che fa capire di che pasta è fatto quello che, probabilmente, sarà l'estremo difensore dell'Austria padrona di casa a Euro2008

L'Inter nel destino – Che in nerazzurro fossero in qualche modo legati al destino di Manninger lo si capisce se si vanno a vedere i primi passi della carriera di Alex, nato a Salisburgo il 4 giugno del 1977. Cresciuto nelle giovanili dell'Austria Salisburgo, nel 1995-96 viene ceduto al Vorwarts Steyr allenato da Otto Baric, dov'è il terzo portiere alle spalle di Konrad e Ilsanker. Ma una buona partita contro il Grazer AK convince i suoi rivali a firmarlo come portiere di riserva nel 1996. E qui entra in gioco l'Inter, perché l'esordio con la nuova maglia, per Manninger, avviene proprio contro i nerazzurri. Prima della sfida del secondo turno di coppa Uefa proprio contro l'Inter, il portiere titolare del Graz Almer si infortuna. Tocca a Manninger, che nell'andata a San Siro compie prodezze e limita la sconfitta a un onorevole 1 a 0. Nel ritorno gli austriaci vincono con lo stesso risultato, ma alla fine i nerazzurri hanno la meglio, anche se solo dopo i calci di rigore. Capito ora perché vedere Materazzi sul dischetto deve aver dato ad Alex giusto la sensazione di un prevedibile deja-vu?

Londra amara – A quel punto la carriera del portiere sembra lanciata. Conclude la stagione da titolare, e nel giugno 1997 viene acquistato niente meno che dall'Arsenal di Arsene Wenger, che lo vuole come sostituto di David Seaman. Il copione già visto si ripete: Seaman si infortuna, Manninger si fa trovare pronto. Di più. Eguaglia il record di imbattibilità dei Gunners stabilito da Jimmy Ashcroft, non incassando reti per sei gare consecutive; è decisivo nell'1 a 0 dell'Arsenal nello scontro diretto contro il Manchester United all'Old Trafford; è eletto portiere del mese e alla fine è uno dei protagonisti del successo dei biancorossi in campionato. Ma Wenger non cambia idea: Seaman rientra dall'infortunio e torna titolare, e Manninger per tre anni sarà il suo sostituto. La goccia che fa traboccatre il vaso è l'acquisto del portiere Richard Wright nel 2001. Alex non ci sta a diventare addirittura il terzo portiere, e decide di dare l'addio a Highbury

A spasso per l'Italia – Firenze e la Fiorentina, viste dall'inghilterra, sembrano la piazza migliore dove poter rilanciare le ambizioni del portiere austriaco. Ma qui la sfortuna, sotto forma di complicazioni burocratiche, si accanisce con Manninger. Arriva in prestito ai viola (esordisce in serie A con una sonora sconfitta per 4 a 1 contro il Lecce il 14 ottobre 2001) ma il club è sull'orlo del crack finanziario e non lo paga. Decide allora di rientrare all'Arsenal (ancora proprietario del cartellino), ma problemi di tesseramento glielo impediscono. Problemi che si ripresentano quando prova ad andare all'Espanyol di Barcellona, per chiudere la stagione. Poi cerca spazio, senza riuscirci, nel Torino e nel Bologna. Nel 2004 cerca un ingaggio a Brescia, poi lo trova a Siena. L'anno successivo, attirato dai progetti dei Red Bull Salisburgo, torna in Austria, ma viene ben presto accantonato dalla guida tecnica della squadra che pure vincerà il titolo austriaco, affidata al duo (guarda caso, ex interista...) Trapattoni-Matthaeus. Ma la ...porta del Siena per Manninger è sempre aperta, e allora Alex decide di rientrare in Toscana

Futuro bianconero? - Inevitabile, si dirà, che il rapporto di Manninger con la maglia della Nazionale abbia risentito degli alti e bassi di una carriera che forse prometteva maggiori soddisfazioni, ma che almeno ora sembra essere indirizzata nella giusta direzione. A Euro2008, quindi, toccherà al cittì austriaco Hickersberger scegliere chi, tra Alex e l'estremo difensore dell'Aek Atene Jurgen Macho, sarà il portiere dei biancorossoneri. Intanto, il futuro di Manninger potrebbe essere colorato di bianconero. Non solo perché a Siena sarebbero felici di potersi ancora avvalere delle sue parate, ma anche perché c'è la Juventus che è a caccia di un affidabile vice-Buffon. Il nome di Manninger è tra i più gettonati sul calciomercato, anche se il ricordo degli anni spesi in panchina a Londra alle spalle di Seaman potrebbe pesare non poco sulle scelte future di Alex...

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