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Ivan Rakitic - Croazia

di Dario Ricci

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Ivan Rakitic (Ap)

Sulle orme di Prosinecki e Boban, le due stelle croate che seppero conquistare i grandi club europei (Real e Barcellona il primo, il Milan il secondo) e trascinare la nazionale biancorossa allo storico terzo posto ai Mondiali di Francia 1998. Paragoni e modelli impegnativi, insomma, ma quando si hanno vent'anni sognare in grande è un obbligo, e Ivan Rakitic, fantasista croato dello Schalke 04 e della Nazionale di Slaven Bilic, sembra avere tutti i numeri per diventare i nuovo simbolo del calcio dalle parti di Zagabria, e non solo

Quasi svizzero – In realtà, gran parte della carriera (e della vita stessa) di Rakitic si è svolta in Svizzera. Il talentuoso centrocampista nasce infatti il 10 marzo 1988 a Mohlin, un piccolo comune di 9mila abitanti nel Canton Argovia. Il pallone diventa ben presto una passione smodata per il piccolo Ivan, che già a 5 anni è iscritto alla scuola-calcio della sua cittadina. E nel 1995, ad appena 7 anni, incanta gli osservatori del Basilea, che decidono di farlo entrare nelle giovanili della società. A Basilea Rakitic fa tutta la trafila delle squadre minori, fino al 29 settembre 2005, quando esordisce in prima squadra nella gara di coppa Uefa contro i croati (ironia della sorte...) del NK Sikori Brijeg. Poi un'altra presenza in coppa di Svizzera contro il Neuchatel Xamax, prima di conquistare maggiore spazio e considerazione l'anno seguente, quando arrivano anche le convocazioni per Under 17, 19 e 21 elvetiche. La consacrazione nel 2006-07, con 11 reti in 33 partite e 9 presenze in Uefa e la nomina a miglior giocatore del campionato svizzero

La scelta croata – In possesso del doppio passaporto elvetico e croato, Ivan Rakitic è stato a lungo corteggiato da tecnici e istituzioni calcistiche rossocrociate ma alla fine di un lungo tira-e-molla e di molte convocazioni rifiutate, ha scelto di vestire la maglia a scacchi biancorossi della Nazionale guidata da Slaven Bilic, che lo ha fatto esordire nel match di qualificazione a Euro2008 contro l'Estonia. Cuore diviso in due, quindi, quello di Ivan agli Europei proprio co-organizzati dal Paese in cui è cresciuto. Ma indietro non si torna, e allora sicuro che il ragazzo darà tutto per affermare la propria leadership nello spogliatoio e il proprio talento nella sfida con gli avversari, anche se dovessero vestire la divisa rossocrociata....

Stellina in Germania – Conteso tra Svizzera e Croazia, Rakitic ha scelto la Bundesliga come campionato in cui provare a diventare "grande". O, se preferite, è stata la prima divisione teutonica a scegliere lui, vista la determinazione con cui lo Schalke 04 lo ha voluto tra le sue fila, garantendo al Basilea ben 5 milioni di euro. L'esordio in campionato è eccellente: gol del pareggio nel 2 a 2 contro i campioni in carica dello Stoccarda, poi bolide da 25 metri con cui trafigge Khan nel duello contro il Bayern Monaco all'Allianz Arena. Poi l'esordio in Champions, nella sconfitta casalinga dello Schalke contro il Valencia. Parabola ascendente interrotta da qualche ragazzata prima della sosta invernale, come la fuga in discoteca col compagno di squadra Krstajic. Ma il talento non si discute, se non altro perché a scegliere Ivan è stato Andy Moeller, ex campione di Juventus e Borussia Dortmund, ora direttore sportivo dello Schalke: uno che in quanto a "genio e sregolatezza", aveva ben pochi avversari...

Talento a tutto campo – Centrocampista offensivo di grande qualità, incisivo nel dribbling, con un ottimo tiro da fuori (il destro è il piede preferito), Rakitic dà il meglio se schierato come fantasista, con la libertà di portare a termine fulminei "blitz" nell'area di rigore avversaria. Ma Ivan sta lavorando per rendersi utile anche in altri ruoli: in particolare, nello Schalke, ma anche in Nazionale, è stato più volte provato come regista "classico", in posizione più arretrata, per sfruttare al meglio le su doti tecniche e la sua visione di gioco

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