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Fernando Torres - Spagna

di Dario Ricci

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Fernando Torres (Ap)

Da sempre lo chiamano il Niño, "il ragazzo", vuoi perché effettivamente quello è, avendo appena 24 anni; vuoi per quel suo aspetto da adolescente che lo fa sembrare ancora più giovane. Ma a 24 anni Fernando Torres, dopo aver conquistato a suon di gol il ruolo di centravanti della Spagna e di stoccatore di una grande d'Europa come Liverpool, vuole essere atteso e temuto come "l'altro" Niño, il vento tropicale capace di portare devastazioni e paura. Immagine che ben si adatta a quella delle difese che saranno costrette a fronteggiarlo sui campi di Austria e Svizzera, in un Europeo in cui la Spagna cerca la definitiva consacrazione, dopo anni di promesse non mantenute

Idolo biancorosso – In molti, nella Madrid ammaliata dal tifo per i biancorossi dell'Atletico, avevano sperato di poter fare di Fernando la bandiera del club per tutta la vita, la risposta biancorossa a quello che Raul rappresenta sulla sponda Real. Il destino, e le ragioni del calcio-business, però, hanno diviso le storie di Torres e del club in cui si è formato (e a cui nel 2003-04, appena 20enne, ha regalato una stagione da 19 gol): troppo forte il ragazzo, troppo incerto il futuro ad alto livello dell'Atletico, che anzi con la partenza di Torres ha incassato milioni preziosi per riproporsi tra le protagoniste della Liga (trovando nel "Kun" Aguero l'erede del Niño). E allora bando ai sentimentalismi e alla fine della scorsa annata, quel ragazzo che ad appena 19 anni aveva ricevuto la fascia di capitano dell'Atletico, ha fatto la valigia e preso il primo aereo disponibile verso la città calcisticamente più "spagnola" d'Inghilterra: Liverpool

Pupillo della Kop – Voluto fortissimamente da Rafa Benitez, acquistato dai "colchoneros" (cioé i materassai, come vengono abitualmente chiamati giocatori e tifosi dell'Atletico Madrid) per la cifra record di 36 milioni di euro, Fernando ha impiegato poche partite per diventare un idolo della "Kop", la leggendaria curva che ospita i tifosi più caldi del Liverpool ad Anfield Road. Tecnica sopraffina, rapidità, prestanza fisica, opportunismo innato in area di rigore unito a una giusta dose di freddezza (dote conquistata col maturare della carriera, agli albori della quale Torres era invece giocatore di grandi bagliori, ma scarsa continuità e precisione sottoporta). Queste le doti che lo hanno reso quel finalizzatore che a Liverpool serviva come l'ossigeno, per trasformare in gol la gran mole di gioco prodotta dai vari Gerrard, Kuyt, Xabi Alonso, Mascherano. Alla fine per Torres 23 gol (egualgliato il record di Van Nistelrooy per un debuttante in Premiership) in campionato e alcune "gemme" preziose in Champions (per informazioni chiedere a Inter e Chelsea, che hanno comunque pagato il loro tributo allo spagnolo...)

Esame di maturità – Dopo una stagione da protanista, Euro2008 diventa così per il Niño la prova del nove. Per diversi motivi: il principale è l'assenza dalla spedizione iberica di Sua Maestà Raul Gonzalez Blanco (che in gioventù, ironia della sorte, era stato adocchiato dall'Atletico, prima di diventare leggenda nel Real Madrid), giubilato dal cittì Aragones sull'altare di un rapporto mai facile e di una generazione di talenti che dalla presenza del madridista avrebbe, a detta di Aragones, ricevuto più svantaggi che benefici. Mossa che non garantisce alibi a nessuno, tanto meno a chi come Torres, giocherà da "puntero". Inoltre, anche la situazione tecnico-tattica delle Furie Rosse può essere paragonata, con i dovuti distinguo, a quella del Liverpool: cioé una squadra magari con più talento diffuso (Iniesta, Fabregas, Villa) ma che spesso non raccoglie per quanto semina. Eppoi il Niño deve migliorare un ruolino di marcia in Nazionale (15 reti in 47 partite) ancora lontano dalle sue potenzialità. Senza contare - dopo il deludente Euro2004 e un Mondiale 2006 firmato da 3 reti personali, vanificate dal k.o. con la Francia negli ottavi – che vuole rivivere oggi quello che è stato uno dei successi più belli della carriera, cioé l'Europeo Under16 conquistato con la maglia delle Furie Rosse nel 2001 in Inghilterra. E di quella manifestazione Torres fu capocannoniere e miglior giocatore

Lontano da Liverpool? - Normale che un centravanti del livello dello spagnolo abbia addosso gli occhi di tutti i top team europei. In particolare, il futuro di Torres a Liverpool sembra essere legato non solo a quello di Rafa Benitez sulla panchina dei Reds. Il tecnico, forte del sostegno della Kop e di un'altra buona stagione a livello europeo (semifinale di Champions persa solo ai supplementari con il Chelsea) sembra aver ribaltato a proprio favore la lotta intestina che ormai ha fatto dei due proprietari americani del club, Tom Hicks e George Gillett, due separati in casa , divisi su tutto oggi, così come ieri erano uniti dall'idea di mandarlo via. Ma il guaio del Liverpool ora è il forte indebitamento con alcuni istituti di credito, pari a circa 39,6 milioni di euro, da restituire entro luglio 2009. Ovvio che, in caso di necessità finanziaria, i Reds sarebbero costretti a cedere qualcuno dei loro pezzi pregiati. Ed è inutile dire che per il Niño gli acquirenti non mancherebbero di certo...

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