DOSSIER

 
 
 
SPECIALE EURO2008 Austria - Switzerland
La cronaca Le partite
 
HOME DEL DOSSIER
News
L'Europunto di Gigi Garanzini
Le nazionali in gara
I campioni più attesi
Gli stadi di Euro 2008
Sport e tecnologia
Europei nella storia

Austria

di Lara Vecchio

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci

La prima partita disputata dalla nazionale austriaca risale al 1902, un 5-0 contro l'Ungheria ma la prima competizione ufficiale fu l'Olimpiade di Stoccolma nel 1912, quali gli austriaci furono eliminati al primo turno . Il periodo d'oro della nazionale austriaca risale agli anni 30, sotto la guida di Hugo Meisl. Ai mondiali del 1934, la ‘squadra delle meraviglie' come era stata un po' azzardatamente rinominata, fu eliminata in semifinale dall'Italia e perse anche la finale per il terzo posto contro la Germania. Ancora gli azzurri sulla strada della nazionale austriaca, questa volta alle Olimpiadi di Berlino, e ancora una volta è la squadra di Pozzo ad avere la meglio. Nel 1938 l'Austria perse la sua indipendenza politica e fu annessa alla Germania nazista. Per questo non partecipò ai mondiali francesi pur avendo conquistato il diritto dopo regolare qualificazione. Riprese attività e identità, l'Austria partecipò ai Mondiali del ‘54 e conquistò il terzo posto battendo l'Uruguay nella finalina di consolazione. Ai mondiali del 1958 fu eliminata al primo turno. Seguì una fase di appannamento e gli austriaci si ripresentarono con piglio competitivo nel 1978 e del 1982, raggiungendo in entrambi i casi il secondo turno .Forfait, al primo, invece, a Italia '90. Il picco più basso della sua storia recente lo toccò nel 1992 quando, durante le qualificazioni agli Europei, fu sconfitta dalla Nazionale delle Far Oer. Ai mondiali del 1998 uscirono a testa alta a vantaggio del Cile. Da allora il calcio internazionale austriaco è nuovamente appassito.

La qualificazione a Euro 2008
Ammessa d'ufficio alla fase finale come paese organizzatore del torneo

Il ct Hickersberger
Si tratta di uno dei giocatori e allenatori di maggior successo nella storia del calcio austriaco. Josef Hickersberger, ha raggiunto una fase finale della Coppa del Mondo sia da giocatore che da tecnico. I risultati di questi ultimi mesi di amichevoli non sono particolarmente incoraggianti per il suo lavoro. La sua carriera da giocatore inizia nel 1966 con l' Austria Wien. Con quella maglia vince il titolo nazionale nel 1968/69 e nel 1969/70 prima di trasferirsi in Bundesliga, inizialmente all'Offenbacher Kickers 1901 e poi al Fortuna Düsseldorf.
Gioca l'ultima delle sue 39 gare in nazionale nella Coppa del Mondo del 1978 in occasione della famosa vittoria per 3-2 contro la Germania Ovest, poi torna in patria all' Innsbruck. Conclude la carriera trascorrendo due stagioni al Rapid Wien, con cui vince di nuovo un titolo nazionale nella stagione 1981/82.
Grazie al suo carattere fermo e decisionista diventa responsabile della nazionale Under 21 austriaca prima di passare alla rappresentativa maggiore nel 1988, ottenendo la qualificazione per un posto ai Mondiali del 1990. L'esperienza sulla panchina della nazionale, durata 29 partite, si interrompe, per le sue dimissioni, dopo la famosa sconfitta con le Far Oer. Il Dusseldorf, gli offre una panchina sulla quale siederà prima di passare al calcio arabo i club e alla nazionale del Bahrain. Torna al Rapid nel 2002, vince il campionato l'anno successivo e viene nuovamente richiamato alla guida dell'Austria.

Il gruppo
Portieri: Alexander Manninger (Siena), Juergen Macho (AEK Atene), Ramazan Ozcan (Hoffenheim);
Difensori: Gyorgy Garics (Napoli), Ronald Gercaliu (Austria Vienna), Martin Hiden (Austria Karnten), Markus Katzer (Rapid Vienna), Juergen Patocka (Rapid Vienna), Emanuel Pogatetz (Middlesbrough), Sebastian Prodl (Sturm Graz), Martin Stranzl (Spartak Mosca);
Centrocampisti: Rene Aufhauser (Red Bull Salisburgo), Christian Fuchs (Mattersburg), Andreas Ivanschitz (Panathinaikos), Umit Korkmaz (Rapid Vienna), Christoph Leitgeb (Red Bull Salisburgo), Jurgen Saumel (Sturm Graz), Joachim Standfest (Austria Vienna), Ivica Vastic (LASK Linz);
Attaccanti: Erwin Hoffer (Rapid Vienna), Roman Kienast (Ham- Kam), Roland Linz (Braga), Martin Harnik (Werder Brema).

La tattica
Un'unica certezza: Josef Hickersberger non è un integralista. Predilige la difesa a quattro e schiera indifferentemente il 4-4-2 o il 4-5-1 ma nelle gare amichevoli che hanno preceduto l'Europeo ha testato anche l'opzione 3-5-2. Insomma, dipenderà dallo stato di forma dei suoi uomini cammin facendo. Tre sono comunque gli uomini chiave della retroguardia austriaca: Prodl, Stranzl e Pogatetz, che hanno dato un buon contributo alla qualificazione, bilanciando una certa sterilità in avanti che sarà invece il punto debole della squadra. Il ct confida nei gol di Linz, che non si presenta però in perfette condizioni fisiche. Pronto a subentrargli Kuljic. Tra tanti giovani, il tecnico ha deciso di giocare la carta dell'esperienza nella zona nevralgica del campo dove a tessere le fila della manovra austriaca e ad arginare le incursioni avversarie saranno il trentottenne Vastic, Standfest e Aufhauser .

Il campione simbolo
Herbert Prohaska è il simbolo scelto dalla Polonia per il Giubileo dell'Uefa. Ha ottenuto grandi successi come giocatore in Austria e in Italia, ma è stato anche un grande allenatore, prima di dedicarsi alla carriera di commentatore sportivo. Si è detto molto lusingato per aver superato, in gradimento, grandi giocatori, come Hans Krankl, Toni Polster e Bruno Pezzey. Dotato di grande talento ed eleganza, Prohaska ha militato per 12 stagioni nell' Austria Vienna , dove è giunto 17enne, con una doppia parentesi italiana targata Inter e Roma. Il suo tocco magico ha mandato in gol decine di attaccanti, in squadre di club e in nazionale. Il suo gol più apprezzato in patria è quello segnato contro la Turchia nel 1977 che ha regalato all'Austria la partecipazione alla Coppa del mondo dopo più di 20 anni di assenza. In Austria ha collezionato sette titoli nazionali e quattro Coppe nazionali con la maglia dell'FK, vincendo anche un campionato italiano nella stagione 1982/83 con la Roma. Ritiratosi dall'attività nel 1989, Prohaska è diventato direttore sportivo dell'FK Austria, prima di dedicarsi alla carriera di allenatore, cominciata nel marzo 1990. Anche come tecnico si è rivelato un vincente, trascinando per due volte la squadra alla tripletta campionato-coppa-Supercoppa. Nel 1993 il salto sulla panchina della Nazionale, con alterne fortune. Si dimise durante le qualificazioni a EURO 200 , dopo una batosta per 9-0 rimediata dalla Spagna. Un breve ritorno sulla panchina dell'FK Austria , poi un litigio con la dirigenza e la rescissione del contratto.

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-