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Russia

di Lara Vecchio

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La Nazionale russa nacque nel dopo lo smembramento dell' Urss nel 1992. L'esordio internazionale, vincente, avvenne contro il Messico. Ai mondiali del '94 la Russia fu inserita nel gruppo Camerun, Brasile e Svezia e fu eliminata nella fase a gironi. Due anni più tardi si qualificò per gli Euopei ma perse le prime due gare contro Italia e Germania. Dal 1993 al 1997 entrò nella top-20 del ranking mondiale ma bucò la qualificazione ai Mondiali dell'98. Nel 2002, in Corea e Giappone la squadra di Romantsev si presentò come una delle nazionali più promettenti ma la sconfitta con il Belgio per 3-2 la fermò subito dopo i gironi. Stessa sorte nel 2004, quando si tolse lo sfizio di battere i greci, che si sono aggiudicati quella edizione. Niente da fare per le qualificazioni a Germania 2006 ma sulla panchina arriva un uomo di provata esperienza come Guus Hiddink.

La qualificazione a Euro 2008
Secondo posto nel Gruppo E conquistato in extremis dagli uomini di Hiddink.
Dopo i pareggi con Croazia e Israele, la Russia vince cinque delle successive sei gare, con Aleksandr Kerzhakov autore di una tripletta nel 4-0 inflitto ad Andorra. La Russia affronta due volte l'Inghilterra perdendo a Wembley e vincendo in rimonta 2-1 a Mosca. Quel risultato manteneva la Russia al secondo posto, ma con l'obbligo di battere Israele e Andorra per avere la certezza della qualificazione.
Invece con Israele arriva una sconfitta inaspettata e l'Inghilterra si trova a un solo punto dalla qualificazione. A sconfiggere gli inglesi pensa la Croazia e alla Russia basta un risicato 1-0 ad Andorra .

Il ct Hiddink
Hiddink accetta ad aprile 2006 l'incarico di Ct della Russia , reduce dal titolo conquistato in Olanda con il PSV Eindhoven e prima di conquistare, con l'Australia, gli ottavi di finale della Coppa del Mondo, eliminato da un rigore all'ultimo minuto di Francesco Totti. Da giocatore, Hiddink ha vestito la maglia di Varsseveld, De Graafschap, PSV, Nijmegen, Washington Diplomats e San Jose Earthquakes. Da allenatore assume la guida del PSV a marzo 1987, con cui vince tre titoli nazionali ma con cui perde anche una finale di Coppa dei Campioni, nel 1998 contro il Benfica. Comincia a girovagare e finisce sulle panchine di Fenerbahçe, Valencia, Real Madrid e Real Betis Balompié. Dopo tante avventure, è pronto a ributtarsi nella mischia.

Il gruppo
Portieri: Igor Akinfeev (CSKA Mosca), Vladimir Gabulov (Perm), Vyacheslav Malafeev (Zenit San Pietroburgo).
Difensori: Alexander Anyukov (Zenit San Pietroburgo), Alexei Berezutski, Vassili Berezutski, Sergei Ignashevich (CSKA Mosca), Denis Kolodin (Dynamo Mosca), Renat Yanbaev (Lokomotiv Mosca).
Centrocampisti: Diniyar Bilyaletdinov, Dmitri Torbinski (Lokomotiv Mosca), Vladimir Bystrov (Spartak Mosca), Yuri Zhirkov (CSKA Mosca), Konstantin Zyryanov, Roman Shirokov (Zenit San Pietroburgo), Igor Semshov (Dynamo Mosca), Sergei Semak (Kazan).
Attaccanti: Roman Adamov (FC Mosca), Roman Pavlyuchenko (Spartak Mosca), Pavel Pogrebnyak, Andrei Arshavin (Zenit San Pietroburgo), Dmitri Sychev (Lokomotiv Mosca), Ivan
Saenko (Norimberga).

La tattica
Guus Hiddink punta sui giovani mantenendo una serie di puntelli irrinunciabili come quelli che costituiscono il blocco il blocco CSKA in difesa. Saranno infatti titolari inamovibili Ignashevich, Vasili e Aleksei Berezutski, che costituiranno la linea della difesa a tre che, a tratti, potrebbe diventare a quattro con l'innesto di Anyukov , che diversamente viene impiegato come centrocampista. Davanti a loro, ad arginare le incursioni avversarie, ci saranno Semshov e Zyrianov, che consentiranno a Bilyaletdinov, Zhirkov, Bystrov, e, di volta in volta Saenko e Torbinski di sganciarsi a compiti di copertura e dedicarsi alla loro vocazione offensiva. Davanti, il bomber Arshavin, che però sarà costretto a saltare per squalifica le prime due partite. La sua assenza potrebbe essere un handicap pesantissimo vista la scarsa vena realizzativa delle riserve a disposizione del tecnico.

Il campione simbolo
Il campione simbolo scelto dalla Russia è Lev Ivànovic Jasin , morto nel 1990.
Grande portiere, scoprì il suo talento lavorando in fabbrica, agguantando al volo attrezzi che gli venivano lanciati per gioco dai compagni.
Entrato prima dei vent'anni nella squadra del Ministero dell'Interno della Dynamo Mosca, fu destinato in un primo tempo alla squadra di hockey su ghiaccio con la quale vinse il campionato sovietico del 1953.La svolta calcistica arrivò nel 1954 con la sostituzione di un compagno infortunato. Da quel giorno vinse con la Dynamo cinque titoli di campione nazionale e tre coppe dell'URSS: vi rimase fino al 1970, quando smise di giocare. 326 gare tra i pali della squadra di Mosca.
Arrivò ben presto anche la convocazione in Nazionale e da 1954 al 1967 giocò in tre edizioni del campionato del mondo , classificandosi quarto nel 1966. Partecipò anche alle prime due edizioni del campionato europeo di calcio, quella del 1960 vinto in Francia e quella del 1964 in Spagna e vinse il titolo di campione olimpico di calcio ai Giochi del 1956 a Melbourne. La sua tuta proverbiale gli valse il soprannome di Ragno Nero.E'stato l'unico portiere della storia a conquistare il Pallone d'Oro.Per i meriti sportivi acquisiti nel corso della sua carriera, Jasin fu insignito nel 1967 dell'Ordine di Lenin, la massima onoreficenza sovietica .Nel 1986, a seguito di un grave incidente automobilistico, subì l'amputazione di una gamba e morì nel 1990, a soli 61 anni per una grave malattia.

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