La Svizzera esordì nel 1905 con una sconfitta rimediata contro la Francia. Ai primi mondiali di calcio non partecipò ma arrivò ai quarti di finale nel 1934, dove fu sconfitta dalla Cecoslovacchia. Stessa sorte toccò agli elvetici quattro anni dopo, dopo la vittoria contro la Germania nel doppio confronto necessario dopo il pareggio per 1-1 che ancora non prevedeva la coda dei calci di rigore. In quell'occasione fu l'Ungheria ad eliminare gli svizzeri. Ai mondiali del 1950, finita la guerra, non superò il primo turno e ospitò l'edizione successiva del torneo guadagnando la qualificazione d'ufficio in qualità di formazione ospitante. Fu l'Austria, con un roboante 7-5, ad escluderla ai quarti di finale. Cominciò una lunga fase di declino per la nazionale svizzera, prima con un paio di qualificazioni stiracchiate, poi con un ventennio di oblio calcistico parzialmente riscattato con il ritorno sulle scene negli anni 90'. Nel 1994, negli Stati Uniti, trovò sulla sua strada la Spagna che la eliminò con un secco 3-0. Euro 96' portò ad una nuova qualificazione per la Svizzera ma anche in questo caso il cammino si interruppe con la conclusione della fase a gironi. Il feeling con il calcio non è mai stato particolarmente forte e dopo una successiva nuova fase negativa senza grandi appuntamenti internazionali, la squadra si ripresenta alla ribalta agli Europei del 2004, dove è costretta ad arrendersi a Croazia, Francia e Inghilterra nella fase a gironi. Nel 2006 approda agli ottavi di finale in Germania dove viene sconfitta dall'Ucraina ai rigori.
La qualificazione a Euro 2008
In qualità di peese ospitante la Svizzera si è qualificata d'ufficio. Il suo obiettivo, a detta dell'allenatore, è raggiungere almeno i quarti di finale.
Il ct Kuhn
Jacob Kuhn guiderà la Svizzera nell'Europeo casalingo prima di rassegnare, come già annunciato, le dimissioni. Siede sulla panchina elvetica dal 2001 dopo aver sostituito l' argentino Enzo Trossero, nella speranza di puntare a qualche soddisfazione in più rispetto ai suoi predecessori. Prima di arrivare in prima squadra ha allenato l' Under 21 e da quel gruppo ha deciso di attingere per le sue convocazioni attuali. E' stato un centrocampista dall'ottima tecnica ed ha conquistato sei campionati e cinque Coppe di Svizzera in una carriera durata 16 anni. Ha disputato 500 partite con la maglia dello Zurigo accumulando 63 presenze in nazionale. Ha disputato due semifinali di Coppa dei Campioni.
Il gruppo
Portieri: Diego Benaglio (Wolfsburg), Pascal Zuberbuehler (Neuchatel Xamax), Eldin Jakupovic (Grasshopper);
Difensori: Valon Behrami (Lazio), Philipp Degen (Borussia Dortmund), Johan Djourou (Arsenal), Stephane Grichting (Auxerre), Stephan Lichtsteiner (Lille), Ludovic Magnin (Stoccarda), Patrick Muller (Olympique Lione), Philippe Senderos (Arsenal), Christoph Spycher (Eintracht Francoforte);
Centrocampisti: Tranquillo Barnetta (Bayer Leverkusen), Ricardo Cabanas (Grasshopper), Gelson Fernandes (Manchester City), Daniel Gygax (Metz), Benjamin Huggel Basilea), Gokhan Inler (Udinese), Hakan Yakin (Young Boys), Johan Vonlanthen (Red Bull Salisburgo);
Attaccanti: Eren Derdiyok (Basilea), Marco Streller (Basilea), Alexander Frei (Borussia Dortmund).
La tattica
La Svizzera punta alle barricate. Tutti indietro a difendere la porta di Benaglio e, appena si può, palla ad Alexander Frei che si è completamente ripreso da un serio infortunio ed è il miglior realizzatore della squadra. Frei dovrebbe essere utilizzato come unica ma in alcuni scampoli di partita potrebbero affiancarlo Marco Streller o Eren Derdiyok. Magnin e Degen sono i due esterni difensivi con Senderos centrale in attesa di sapere se Patrick Müller avrà sufficientemente recuperato dall'infortunio al crociato per poterlo affiancare. Grandi possibilità di scelta per il centrocampo dove, dopo l'ottima stagione di Udine, ci sarà sicuramente Gökhan Inler, in ballottaggio ma in vantaggio sui compagni di reparto Fernandes, Cabanas e Huggel. Più definita la situazione sulle corsie laterali presidiate da Barnetta e Vonlanthen. Una poltrona per due se la contenderanno Margairaz e Yakin per l'apporto di fantasia.
Il campione simbolo
La Svizzera non ha avuto dubbi nell'idicare il proprio campione simbolo degli ultimi 50 anni, ed ha scelto Stéphane Chapuisat, sicuramente il miglior attaccante del suo Paese. Chapuisat è figlio d'arte con un padre ex giocatore ed ex allenatore è stato un punto fermo della selezione guidata da Roy Hodgson che ha raggiunto il miglior risultato di questa nazionale: la qualificazione agli ottavi di finale della Coppa del Mondo del 1994. Ha vinto due volte la Bundesliga con il Borussia Dortmund e nel 1997 ha dato il suo contributo per la vittoria in Champions League ed in Coppa Intercontinentale. Con la maglia del Borussia ha segnato 106 gol, 17 nelle competizioni europee, diventando il secondo miglior realizzatore straniero nella storia del campionato tedesco. Al suo rientro in patria ha vinto il campionato con il Grasshoppers aggiudicandosi la classifica cannonieri in due occasioni. Il momento più difficile della sua carriera è stato il 2001 quando sembrava che dovesse uscire dal giro della Nazionale, ma i fatti hanno dimostrato che si tratta di un attaccante ancora in grado di fare la differenza.
