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Germania e Croazia ai quarti di finale

di Lara Vecchio

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17 giugno 2008
Austria - Germania 0-1 - La rete segnata da Michael Ballack (Foto Epa)


Tutto secondo pronostico nella serata di chiusura del girone B del campionato europeo. Croazia e Germania chiudono con una vittoria, di misura in entrambi i casi, che conferma i croati alla testa del girone ed evita ai tedeschi, partiti col favore del pronostico, un clamoroso scivolone. Ne fanno le spese Polonia e Austria che, al termine di un cammino mediocre dicono addio alla competizione continentale.
Esemplare l'abnegazione della Croazia che onora fino in fondo il suo girone di qualificazione nonostante la certezza matematica, già in tasca, di approdare ai quarti. Una rete di Klasnic spegne le residue speranze di passaggio di turno dei polacchi. Una storia piana di speranza quella del croato, che ha proseguito l'attività agonistica tra mille difficoltà dopo un trapianto di rene. La formazione di Bilic si conferma una delle più gradite sorprese dell'Europeo. Squadra solida, ben organizzata, che ora, dopo aver incassato l'intera posta in palio con nove punti in tre partite, attende di dimostrare il suo valore anche con avversarie di lignaggio differente rispetto all'affannata Polonia che non è mai riuscita a impensierirla. La spettacolare Turchia di Terim , nello scontro diretto dei quarti, sarà il primo banco di maturità e si annuncia come uno degli scontri diretti più interessanti della prossima settimana. Certo, le notizie giunte a Klagenfurt attraverso il maxischermo hanno contribuito a sgonfiare anzitempo la Polonia eliminata, prima ancora che dalla confitta con la sua diretta avversaria in campo, dalla rete tedesca di Ballak. La nazionale di Beenhakker sembra comunque avere ben poco da offrire sul piano della spettacolarità, e l'esclusione inspiegabile di un uomo come Smolarek non favorisce la causa. Il portiere dei polacchi, Boruc è l'unico che prova a resistere come può evitando un passivo ben più pesante. In avvio di ripresa arriva il gol che taglia le gambe definitivamente ai polacchi. Pranjic inventa un ottimo assist che il compagno di squadra capitalizza con un gran sinistro incrociato al volo. Il ct polacco prova a suonare tardivamente la carica proprio con Smolarek che come previsto vivacizza la manovra dei suoi ma non a sufficienza. Una buona occasione per lui e una per il naturalizzato Guerreiro , poi, sul finale l'ultimo assalto fallito da Zahorski a tut per tu con Runje. La Croazia, seppur schierata da Bilic in formazione rimaneggiata, resiste con grande disinvoltura conquistando sempre maggior credibilità e calamitando su di sé un'attenzione particolare.
La Germania ringrazia il suo campione ritrovato, Ballak. Porta la sua firma la splendida punizione che catapulta ai quarti la squadra di Loew, fin qui meno convincente di quanto ci si aspettasse. Anche la gara di ieri sera contro una modestissima Austria, considerata un po' da tutti la cenerentola del torneo, non è stata certo una passeggiata. E'stato necessario un calcio da fermo, a inizio ripresa, per sbloccare una partita nervosa che ha portato all'espulsione in contemporanea di entrambi gli allenatori, troppo agitati secondo il direttore di gara. Loew ripresenta Podolski sull'esterno sinistro e Mario Gomez con Klosein avanti. La vera delusione di serata è l'oriundo dello Stoccarda che getta al vento, tra le altre, una buona occasione dopo soli 4 minuti di gioco, consentendo a Garics di trovare il tempo giusto per un provvidenziale intervento di testa. Meglio Podolski nella ripresa, quando Loew lo sposta al suo posto ma neppure per lui è serata di grandi virtuosismi. La Germania è decisamente poco spavalda. Evidentemente fa paura persino l'Austria che non riesce a pungere se non dopo una ventina di minuti quando Aufhauser si trova a fare i conti coi guantoni di Lehmann. In un primo tempo noioso l'altro brivido è il colpo di testa di Fuchs . fatale, in avvio di ripresa, il fallo di Ivanschitz . Punizione di Ballack dal limite con un gran destro che piega le ginocchia all'Austria e consente alla Germania di stare a guardare senza dannarsi troppo. Inevitabile lo sbilanciamento dell'Austria sul finale, che presta il fianco al contropiede tedesco ma nessuno riesce ad affondare il colpo, forse per risparmiare energie in vista del difficilissimo match con il Portogallo, una squadra di ben altra caratura e che soprattutto arriverà all'appuntamento più riposata.

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