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La nazionale torna a casa: applausi al rientro a Malpensa

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24 giugno 2008

In pochi scelgono di andarsene da un'uscita secondaria, la maggior parte non si nasconde e fa bene, perchè, ad attendere i giocatori azzurri a Malpensa ci sono solo applausi e grida di incoraggiamento. Così è stata accolta la nazionale di Roberto Donadoni, partita nel pomeriggio di ieri da Vienna per raggiungere poi Roma. I giocatori per primi sono rimasti stupiti dal sostegno ricevuto dalle centinaia di persone che si sono trovate lì, per caso o per scelta, al loro arrivo a Milano.

Applausi per tutti, quindi, anche per chi ha deluso di più, come Luca Toni, e anche per chi ha forse i giorni contati in nazionale, come il ct Roberto Donadoni. Quello del bomber del Bayern Monaco è sicuramente il volto più scuro apparso a Milano e Toni ammette che ci vorrà tempo per dimenticare un europeo con quattro partite e zero gol. Pirlo, Camoranesi, Ambrosini e Del Piero se ne vanno da un'uscita secondaria, mentre Gigi Buffon riceve la dose più grande di applausi, perchè il suo europeo è stato tutt'altro che deludente. «Non mi aspettavo un'accoglienza del genere. Vuol dire che la gente ha capito che ci siamo impegnati al massimo», spiega il portiere azzurro, consapevole di aver fatto il possibile per dare all'Italia altre vittorie. Così la pensa anche Gianluca Zambrotta, che ricorda che «i rigori sono una lotteria: si può vincere, si può perdere e questa volta ci è andata male. Ma la gente - prosegue - ha capito che abbiamo dato il massimo e abbiamo fatto il possibile e quindi la nazionale è sempre amata. Se ne va via in fretta, come sempre senza parlare, Antonio Cassano, e lo stesso fa Gennaro Gattuso, che di certo non voleva assistere a una partita del genere, senza poter aiutare i suoi compagni. Si ferma invece Antonio Di Natale, anche lui applaudito nonostante abbia sbagliato, ieri sera, il rigore decisivo.
Più in disparte, perchè così è il suo carattere e perchè così fa sempre, Roberto Donadoni. Firma un paio di autografi e si allontana senza applausi e senza critiche. Ringrazia però «l'entusiasmo della gente, che ha dato una dimostrazione di affetto che fa piacere». Torna a casa, Donadoni, forse per l'ultima volta come commissario tecnico della nazionale.

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