VIENNA - In Spagna ci credono: questa volta gli italiani possono essere battuti. Con i campioni, con il bel gioco, con un centrocampo che è considerato tra i più forti dell'intero campionato europeo. Con due bomber terribili e pericolosissimi quali Fernando Torres e David Villa, l'attaccante più spietato di Euro 2008. E pazienza se contro gli italiani la selezione iberica non vince in partite di questo calibro da tempo immemorabile (88 anni per la precisione). Gli spagnoli soono così: con l'entusiasmo del loro gioco, con un collettivo di rara qualità, le speranze sono più che lecite e l'orgoglio è a mille. Il ritornello è continuo: esprimiamo il calcio migliore, giusto che andiamo avanti. Se non che non è certo la prima volta che la Spagna mostra un grande football, specie nel primo girone, e poi viene bloccata da formazioni di riconosciuto spessore internazionale. È quello che sperano gli azzurri, ancora una volta, dopo aver beffato le Furie Rosse ai quarti di finale dei mondiali di Usa '94, quelli della gomitata di Tassotti sul naso di Luis Enrique. Per questo anche i campioni spagnoli, e lo stesso ct Aragones, mostrano una certa prudenza. L'orgoglio per il bel gioco e la speranza di passare il turno sono sempre molto alti, poi, però, l'Italia è un osso duro, che tende ad esaltarsi soprattutto quando il gioco si fa difficile, specialmente dopo il primo turno. Questa volta, poi, gli azzurri giocheranno vicino casa, all'Ernst Happel Stadion di Vienna, circa 25 chilometri dal ritiro di Baden. L'allenamento di rifinitura è in programma alle 18, aperto alla stampa soltanto per i primi 15 minuti. Poi Roberto Donadoni continuerà a provare la formazione anti-Spagna a porte chiuse, come ha fatto ieri. Il ct azzurro sceglie, come sempre, la pretattica, senza dare alcun tipo di vantaggio ad Aragones, che saprà, come tutti, soltanto domani, alla consegna delle formazioni ufficiali, chi prenderà il posto di Gattuso e Pirlo nel centrocampo azzurro. Ambrosini sarà sicuramente in campo, mentre aumentano le quotazioni di Alberto Aquilani per dare qualità al pacchetto dei mediani azzurri. Ieri il romanista è stato provato per tutto l'allenamento ed è più che probabile un suo impiego domani, malgrado la sua non vasta esperienza in match di livello internazionale. Per individuare i titolari contro le Furie Rosse molto dipenderà, però, anche dal modulo di gioco che Donadoni sceglierà. Se la difesa è ormai sicura al 100% (con la coppia Panucci-Chiellini che si è dimostrata in ottima forma anche nell'allenamento di ieri) il centrcampo è quello che deve subire i maggiori cambiamenti rispetto alla gara con la Francia, data l'assenza forzata dei due milanisti. Il ct potrebbe optare per il rombo di centrocampo, con De Rossi davanti alla difesa (che dovrà anche aiutare i difensori a ingabbiare Torres e Villa) e Perrotta dietro le punte Toni e Cassano, oppure per quattro centrocampisti in linea tra De Rossi e Toni (tra i quali potrebbero esserci anche Camoranesi e Di Natale). Qualche indicazione in più dovrebbe giungere dall'allenamento di questra sera. Aragones, da parte sua, non cambierà la formazione titolare con la quale ha, finora, vinto e convinto. Squadra che vince non si cambia. Lo sanno anche in Spagna. Basterà per spazzare via il fantasma dei quarti con cui gli spagnoli convivono da anni e anni?