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L'Olimpiade azzurra si tinge di rosa

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21 agosto 2008
Elisa Rigaudo (Ap)

Ancora una medaglia per la spedizione azzurra alle Olimpiadi di Pechino. Ancora una medaglia che viene dall'universo femminile, più che mai protagonista in questi giorni cinesi. Elisa Rigaudo ha colto un bronzo forse inaspettato, ma anche per questo particolarmente gradito, oltre che frutto di impegno, di allenamenti intensi, di sacrifici condivisi con il suo maestro e allenatore Sandro Damilano, al quale ha anche dedicato la medaglia olimpica. È il decimo successo "cinese" della spedizione "rosa" (su 21 medaglie ottenute), che può vantare un apporto di quattro ori su sei nel complesso del medagliere azzurro. È questo il risultato che colpisce di più: una collezione di medaglie d'oro per due terzi ottenuta dalle donne. Federica Pellegrini e Valentina Vezzali sono i nostri monumenti, le atlete forse più dotate e più note anche a livello mediatico. La Mangusta del fioretto e il Delfino di Mirano non hanno deluso, malgrado Fede non abbia centrato la gara dei 400, la specialità forse più attesa per lei. Poteva andare meglio al fioretto femminile, che ha ottenuto un bronzo che poteva essere oro, ma ha trovato sulla sua strada una Russia campione mondiale e un arbitraggio, come spesso succede, che ha provocato qualche rammarico. Margherita Granbassi, bronzo nel torneo singolare, è stata un'altra colonna della squadra che ha visto tirare anche la veterana Giovanna Trillini (all'ultimo atto della suo strepitosa carriera) e Ilaria Salvatori.

Nessuno, probabilmente, avrebbe scommesso invece sulle medaglie della tim ida livornese Giulia Quintavalle nel judo o su quella di Chiara Cainero nello skeet, malgrado la scuola italiana di tiro si confermi di prim'ordine nelle varie specialità (come dimostrano le medaglie d'argento conquistate da Giovanni Pellielo e da Francesco D'Aniello). Una bella medaglia anche quell'argento di Alessia Filippi negli 800 stile: la pupona romana, grande tifosa di Totti e dei giallorossi, si conferma la seconda donna del nuoto azzurro, dietro la Federica nazionale. E poi non dimentichiamo il fresco argento di Alessandra Sensini nel windsurf e il bronzo di Tatiana Guderzo, terza nella prova in linea di ciclismo, dopo l'argento di Davide Rebellin tra gli uomini.
Il nostro Paese è al nono posto nel medagliere olimpico: distante anni luce - come è ovvio - dall'imbattibile potenza cinese, ma senza l'apporto delle "sorelle d'Italia" il bottino sarebbe molto, ma molto più magro.
(M. Do.)

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