Singapore, 6 luglio 2005. La voce del presidente del comitato olimpico internazionale Jacques Rogge scandisce il nome della città che erediterà da Pechino l'onore e l'onere di ospitare i giochi olimpici del 2012. È Londra, che a sorpresa batte la favorita Parigi, e che così ospiterà per la terza volta nella storia l'Olimpiade, dopo le edizioni del 1908 e del 1948.
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I membri della delegazione inglese a Singapore si stringono intorno a lui tra abbracci e sorrisi. Perché oggi sir Sebastian Coe, a 52 anni di Londra 2012 non è solo il presidente del comitato organizzatore. È il simbolo e il leader, con la stessa autorevolezza con cui negli anni Ottanta dominava le piste del mezzofondo mondiale: più volte primatista mondiale di 800 e 1500 metri, Coe entrò nella leggenda olimpica tra Mosca 1980 e Los angeles '84, grazie anche ai feroci duelli con l'altro signore del mezzofondo inglese, Steve Ovett.
A Mosca Coe è il grande favorito sugli 800, Ovett punta tutto sui 1500 metri. Ma sul doppio giro di pista sucede l'imprevedibile, con Ovett che brucia il rivale propriosulla sua distanza favorita. Il commento di Paolo Rosi è una sentenza per il grande Coe, troppo emotivo a fronte della freddezza e del coraggio del rivale. Sebastian però reagisce alla grande e, pur debilitato da forti dolori allo stomaco, piazza il gran colpo nei 1500 metri. E Coe concede il bis a Los Angeles quattro anni dopo: oro sui 1500 metri (unico uomo riuscito nell'impresa nella storia olimpica), argento sugli 800. Poi, lasciata l'atletica, si dedica alla politica nel partito conservatore inglese, prima della grande avventura alla guida dell'organizzazione di Londra 2012.
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Le emozioni di Pechino sono ancora tutte da vivere, ma l'avventura di Londra2012 è già iniziata, spiega Coe, di passaggio in Italia, a Cortona, per ritirare il premio Fair Play Mecenate. È la città sta già cambiando volto. Immancabili le polemiche su costi, gestione politica, utilizzo dei fondi. Ma Coe non sembra preoccupato.
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Alla gioia per l'assegnazione dei Giochi, quel 6 luglio 2005, per Londra seguì, menodi 24 ore dopo, la disperazione. All'alba del 7 luglio, infatti, la città si ritrova al centro di un attacco terroristico: 5 bombe esplodono in altrettante stazioni dellametropolitana, una su un autobus: il bilancio è di 52 morti e oltre 700 feriti. La notizia scuote la delegazione inglese, che in Oriente sta ancora festeggiando la conquista dell'Olimpiade Crede, Sebastian Coe, che la vittoria nella corsa olimpica abbia aiutato i londinesi a reagire in quel momento così difficile?
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Quelle di Londra sarà, molto probabilmente, l'Olimpiade che vedrà Oscar Pistorius correre, con le sue protesi in fibra di carbonio, fianco a fianco con atleti normodotati. Cosa ne pensa, presidente Coe? E tra 4 anni anche le frontiere della lotta al doping si spostranno in avanti. Il pericolo che incombe è quello del doping genetico. Le armi per la controffensiva sono già pronte? La sfida di Londra è già lanciata. Da Pechino arriveranno emozioni, certo, ma anche utili esperienze da cui trarre insegnamento. E allora appuntamento fra quattro anni, Lord Sebastian!
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