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Lanterne rosse / di Dario Ricci
 

Antonio Rossi, in canoa a Pechino cercando ancora l'impresa

di Dario Ricci

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Dick Fosbury alle Olimpiadi del 1968 in Messico, dove vinse la medaglia d'oro del salto in alto esibendo per la prima volta lo stile che rivoluzionerà la disciplina (Ap)

Portaci all'Olimpiade, gli avevano chiesto i compagni d'equipaggio. E Antonio Rossi, a 39 anni, l'ha conquistato a colpi di pagaia il viaggio a Pechino, portando la canoa del quartetto azzurro del k4 al bronzo ai campionati europei di Milano. Un terzo posto che per Rossi e compagni è valso anche il via libera per i Giochi cinesi. Un successo da dividere in quattro, quello dei nostri canoisti. E Antonio non si fa pregare nel ringraziare i compagni d'equipaggio. Allenamenti, sudore, sacrifici da condividere insieme. Insieme alla gioia per aver conquistato il viaggio verso Pechino

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In Cina Antonio cercherà l'ultima perla di una carriera inimitabile, figlia di una passione nata in famiglia. Dalle prime pagaiate ai vertici della canoa mondiale, poi, l'ascesa è stata inarrestabile: arrivano i primi titoli italiani e i successi ai Giochi del Mediterraneo 1991, nel 1992 è già Olimpiade, a Barcellona: vince il bronzo nel k2 500 insieme a Bruno Dreossi. Atlantta 1996 lo consacra fra i grandissimi: due ori, nel k1 500 e nel k2 1000 metri, con Daniele Scarpa. A Sydney cambia compagno, non il risultato: oro nel k2 1000 con Beniamino Bonomi. L'impresa australiana resta nella storia a cinque cerchi, anche grazie all'esaltante telecronaca di Giampiero Galeazzi

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Medaglie, trionfi, premi: applaudito da compagni e avversari, osannato dai media. Ma per Antonio Rossi l'onore più grande resta l'essere stato scelto a rappresentare gli atleti di tutto il mondo nella giornata mondiale dello sport durante il Giubileo del 2000, davanti a Giovanni Paolo II

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Ad Atene, quattro anni fa, l'ennesimo capolavoro, un argento che a cento metri dal traguardo è utopia, e che diventa realtà sul filo di lana. A 39 anni, alla vigilia della quinta Olimpiade, quello che resta nel cuore di un campione non sono solo i trionfi, le sconfitte, le medaglie vinte e quelle sfumate per un soffio. Nel cuore e nei muscoli restano soprattutto i compagni di tante battaglie in acqua

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In Cina Antonio sarà l'ambasciatore della canoa azzurra insieme a un'altra grande azzurra, la 43enne Josefa Idem. Un'idea: perché non fare un equipaggio misto? Antonio ci scherza su: difficile tenere il ritmo di una leonessa come Josefa, anche per un campione come lui!

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Ambasciatore della canoa italiana, Antonio Rossi, ma soprattutto autorevole candidato a essere portabandiera della spedizione italiana nella cerimonia d'apertura a Pechino. Sarebbe quella, forse, la medaglia più bella di una carriera inimitabile. E dopo la Cina? Magari Antonio appenderà la pagaia al chiodo: lo aspetta una scrivania da dirigente e.. un altro equipaggio molto particolare da capitanare!

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