Velocità assoluta, acqua che ribolle, un destino che si decide in 48 secondi o poco più (o anzi, si spera, qualcosa di meno...). Tuffo, poi bracciate potenti e precise, una virata da non sbagliare, e poi ancora via, senza mai respirare, verso la tabella cronometrica da toccare per primo, magari anche con un solo centesimo di vantaggio sui tuoi avversari.
Filippo Magnini se la immagina suppergiù così la finale olimpica dei 100 metri stile libero, a Pechino. 26 anni, pesarese come il suo amico Valentino Rossi - tanto per rimanere in tema di velocità - due volte consecutive campione del mondo sulla distanza più prestigiosa, a Montreal nel 2005 e a Melbourne 2007, stavolta a pari merito col canadese Hayden - Il simbolo dell'Italia che nuota e vince in piscina è pronto a sbarcare ad Eindhoven, per i campionati europei assoluti.
Eindhoven , Olanda. Come dire casa di Peter Van den Hoogenband, il trionfatore sui 100 metri nelle ultime due Olimpiadi (e oro a Sydney 200 anche sui 200 stile libero). Ma gli avversari - nella terra dei tulipani, ma soprattutto a Pechino - non mancheranno di certo: dallo svedese Nystrand all'australiano Sullivan, fino ai sudafricani Schoeman e Neethling....
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I tempi dicono che qualcuno finora è andato più veloce di lui. Ma la forza di Filippo "Magno" (che ha una corona da sovrano stampata sulla cuffia, in segno di dominio sull'impero delle piscine) è la concentrazione, la serenità, il saper gestire la pressione. Perché «i 100 metri stile libero sono una gara che si comincia a vincere sui blocchi di partenza», come gli ha insegnato il più grande di tutti, il russo Alexander Popov (doppietta d'oro su 50 metri e 100 metri stile libero a Barcellona 92 e Atlanta 96).
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Magnini il re, Michael Phels il tiranno delle piscine. Riuscirà l'americano (6 ori e 2 bronzi, con 3 record olimpici e 2 mondiali) a Pechino a superare il primato di Mark Spitz, che a Monaco 72 seppe vincere 7 ori? Filippo ha qualche dubbio...
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Ma i Giochi di Pechino non saranno solo sprint, medaglie, bracciate e virate. Più passano i giorni, più il dibattito sul tema del rispetto dei diritti umani si fa scottante. Magnini però è concentrato sulla piscina, sullla sua corsia, sull'appuntamento che per un'atleta vale una vita. Sperando che l'eredità olimpica possa contribuire a cambiare le cose...
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