DOSSIER

 
 
 
 
 
HOME DEL DOSSIER
Pechino giorno dopo giorno
I campioni più attesi
La storia
Le cerimonie di apertura dei Giochi
Lanterne rosse / di Dario Ricci
 

Liu Xiang, emblema della Cina olimpica

di Dario Ricci

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
l'ostacolista cinese Liu Xiang/Afp

La costruzione di un sogno. Questo il titolo di un documentario presentato a Shangai il 14 giugno scorso. 90 minuti suddivisi in 5 episodi. Uno di questi completamente dedicato a lui, Liu Xiang. Perché a 24 anni, l'ostacolista campione olimpico ad Atene2004 è uno dei simboli della Cina che vuole stupire il mondo nelle Olimpiadi di casa. E allora non sorprenda se Liu, al sogno di un popolo e di un Paese Intero, stia sacrificando buona parte di quella vita "normale" che caratterizza i giovani della sua età in tutto il mondo. È il prezzo da pagare, se si vuole diventare il simbolo adorato da oltre un miliardo e mezzo di persone.

Palmares d'eccezione - Campione olimpico quattro anni fa ad Atene, campione del mondo all'aperto a Osaka nel 2007, vincitore del titolo iridato indoor a Valencia quest'anno, detentore fino a poche settimane fa del record del mondo sui 110 ostacoli (12"88, prima che il cubano Robles glielo strappasse per un solo centesimo, volando sulla pista di Ostrava il 13 giugno scorso): difficile non considerare Liu Xiang come il favorito d'obbligo per l'oro di Pechino. È la Cina intera a chiederglielo, con un affetto e un'attenzione che rischia di soffocare uno dei più credibili candidati al ruolo di ultimo tedoforo nel corso della cerimonia d'apertura dell'8 agosto. Del resto, proprio Liu è stato chiamato, lo scorso 22 maggio, a tenere a battesimo il Nido d'Uccello, lo stadio olimpico. Quel giorno, accorsero in 22mila solo per vedere lui, impegnato in pista in una "sgambata" contro altri ostacolisti cinesi. A fine gara, per sfuggire all'assedio dei giornalisti, Liu diffuse un comunicato, solo per dire che era soddisfatto del test e che la pista gli piaceva. E la Cina tirò un sospiro di sollievo: il palcoscenico per la recita più attesa era quello giusto. Ora si spera che l'attore protagonista sia all'altezza delle aspettative…

Idolo popolare - «Me lo aveva detto Yao Ming dopo l'oro olimpico di Atene che la mia vita da quel momento sarebbe cambiata: aveva ragione. È il prezzo della popolarità. Vuol dire che aspetterò la fine della carriera, dopo i 30 anni, per godermi le cose piacevoli e normali che ora non posso godermi». Liu Xiang sembra ormai aver accettato il suo ruolo di stella dello sport cinese. La pressione dei media, l'affetto della gente nei suoi confronti è paragonabile a quello che Maradona aveva a Napoli, o Totti ha oggi a Roma. Con le inevitabili responsabilità pubbliche, visto che Xiang è considerato un ambasciatore della Cina nel mondo. E come tale si deve comportare. Naturale quindi che, dopo il terremoto che ha sconvolto la regione del Sichuan a metà maggio, trovare Xiang in prima fila tra i donatori per la ricostruzione. «Spero di dare una speranza a chi soffre», ha detto versando un contributo di 350mila euro per le vittime del sisma.

Prigione dorata - Ma la Cina non chiede a Liu solo generosità e impegno pubblico. Da lui la Cina vuole soprattutto vittorie. Per questo Xiang lavora sodo nel centro di allenamento olimpico di Pechino: allenamenti severi per migliorare resistenza e reattività. Poi studio attento degli avversari al videotape, per capire differenze e affinità con chi gli corre nella corsia a fianco….E poi molto lavoro tecnico, in particolare sul momento della partenza, che Liu Xiang considera il suo punto debole. Ecco quindi la decisione di avanzare di un paio di centimetri la posizione del baricentro al momento del "pronti". Scelta coraggiosa, che lo espone al rischio di qualche "falsa partenza" di troppo. Ma quando lo starter fa il suo dovere e tutto funziona bene, gli avversari restano letteralmente al palo (come accaduto a Valencia proprio a Robles, bruciato al "via" dallo scatto fulmineo di Liu).

Sogni e sacrifici - La continua ricerca della perfezione impone al campione sofferti sacrifici. Sull'altare del talento ha sacrificato, ad esempio, il sogno di diventare medico o di fare carriera militare. E di fronte alla sua classe anche il papà, che lavora in una ditta di imbottigliamento di acqua minerale, ha dovuto rinunciare al sogno di farne un bravo studente. La popolarità poi, ha imposto a Liu il prezzo più alto da pagare: una vita privata ridotta all'osso e protetta da spesse mura di riservatezza. Basti pensare che solo da pochi mesi i media cinesi hanno scoperto che ha una fidanzata: è un'atleta anche lei, ma non se ne conosce il livello né, tantomeno, il nome…

Pericolo cubano - Tutto pronto, quindi, per la conquista dell'oro tanto atteso? Sembrerebbe di sì, se non ci fosse sulla strada di Liu Xiang il pericolo-Robles, il fenomenale 21enne cubano neo-primatista mondiale, amante di musica e moda, che corre carico di gioielli e con tanto di occhialini, quasi a voler dimostrare di essere veloce e vincente senza dover rinunciare a nulla sotto il profilo del glamour e del fashion. «Siamo amici, spesso in gara o nei meeting abbiamo provato a chiacchierare, anche se io non conosco bene l'inglese», ha spiegato Liu Xiang. Sicuro però che in pista a Pechino, sulla strada verso l'oro, più che le parole, conteranno ostacoli e cronometro.

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-