La crisi tibetana, il rischio boicottaggio , lo smog, la libertà d'espressione. Sono molte le nubi che si addensano sulla strada verso i giochi olimpici di Pechino. Ma oggi, lunedì 24 marzo, l'Olimpiade ha vissuto uno dei suoi momenti ideali più forti. L'accensione ad Olimpia, in Grecia, della torcia che comincerà così il suo viaggio verso Pechino, dove l'8 agosto verranno aperti i Giochi.
Dalle mani della prima sacerdotessa Peghi Devetzì, tra le sacre rovine di Olimpia, la fiamma è passata in quelle di Alexandros Nikolaidis, vincitore della medaglia d' argento nel taekwondo, ad Atene 2004. Il 30 marzo, alle tre del pomeriggio, l' olimpionica Peghi Devetzì consegnerà la torcia olimpica ai rappresentanti di Pechino 2008. Il suo viaggio per il mondo, proseguirà sino all' 8 agosto, quando verrà acceso il braciere nello stadio olimpico della capitale cinese. «Mi auguro che la fiamma olimpica possa dare, sia a me, che a tutti gli altri atleti che prenderanno parte ai Giochi Olimpici, la forza di rendere ancora una volta fiero il proprio Paese», ha dichiarato Alexandros Nikolaidis. Alla cerimonia di accensione, nel tempio di Era, era presente anche il presidente della Repubblica Ellenica Karolos Papoulias, mentre allo stadio Panathinaiko di Atene, la cerimonia di consegna, si svolge alla presenza del primo ministro Kostas Karamanlìs..
Un evento - quello dell'accensione della torcia - reso possibile, quest'anno, dal sacrificio di quei vigili del fuoco che, durante i terribili incendi che la scorsa estate causarono decine di vittime in Grecia, difesero fino all'ultimo Olimpia antica e uno dei massimi patrimoni dell'umanità.
"Destinazione Pechino" vola quindi in Grecia per sentire le voci dei protagonisti di quell'eroica impresa che oggi rende possibile l'accensione della torcia nel luogo in cui i Giochi nacquero nel 776 a. C.
«Abbiamo lottato contro il fuoco con tutte le nostre forze: volevamo salvare noi stessi, ma lottavamo nella consapevolezza che quello che stavamo facendo aveva un valore universale», spiega il colonnello Teodoro Coccionis, capo dei vigili del fuoco della città greca, tra i protagonisti del salvataggio di Olimpia durante i roghi dello scorso agosto.
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Fiamme alte oltre 70metri, spinte da un vento che soffiava a 150 chilometri/ora, con temperature che raggiungevano i 20mila gradi. Il sindaco di Olimpia, Ghergheos Aidonis, ricorda i momenti tragici in cui l'area archeologica di Olimpia ha rischiato di essere travolta dal fuoco
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L'accensione della fiaccola segna anche il gemellaggio tra Pechino e Olimpia. Aidonis in questi giorni ha incontrato il sindaco della capitale cinese Guo Jinlong, che ha contraccambiato la visita porprio oggi, in occasione della celebrazione ufficiale dell'accensione della fiacccola. Al centro dei colloqui i valori dell'olimpismo, il legame tra Grecia e Cina, ma anche i flussi turistici che l'Olimpiade potrebbe creare dall'estremo Oriente verso l'Ellade.
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Ma c'è anche un pizzico d'Italia, nel miracolo di Olimpia, che anche quest'anno si ripete malgrado la tragedia dell'estate scorsa. Il ringraziamento del sindaco Aidonis, in italiano, va infatti agli uomini della Protezione Civile italiana che ad agosto accorsero in aiuto della Grecia in fiamme, contribuendo al superamento dell'emergenza.
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E un grazie arriva anche dall'ambasciatore di Grecia a Roma, Charalambos Rokanàs, che in questi giorni ha voluto conferire delle onoreficenze ufficiali da parte del governo di atene ai piloti e ai vigili del fuoco italiani che prestarono servizio in aiuto della Grecia.
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