Per tutti è Bud Spencer, l'attore che con Terence Hill ha rappresentato una delle coppie più conosciute del cinema italiano. Ma non tutti sanno che Carlo Pedersoli - classe 1929 - è stato anche un campione del nuoto italiano negli anni '50 - il primo a scendere sotto il minuto sui 100 stile libero - e ha partecipato anche a due Olimpiadi: Helsinki 1952 e Melbourne 1956. Soltanto dopo diversi anni di successi sportivi Pedersoli darà luogo alla svolta fondamentale della sua vita, iniziando la sua brillante e fortunata carriera cinematografica insieme a Mario Girotti, con il quale girerà 18 film che consacreranno la coppia più popolare al botteghino negli anni '70 (e in parte negli anni '80). In "Destinazione Pechino", però, vogliamo tornare al Pedersoli campione di nuoto, ai suoi ricordi olimpici e alle speranze e degli azzurri che a Pechino si tufferanno alla caccia della medaglia d'oro.
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Marion Jones che restituisce le medaglie vinte a Sydney 2000 ed è condannata a 6 mesi di carcere; Justin Gatlin, il velocista oro ad Atene 2004 sui 100 metri, squalificato per 4 anni e che quindi non parteciperà ai Giochi di Pechino2008. Sono forse i casi più eclatanti di doping nel mondo dell'atletica a stelle e strisce, in un Paese che ha regalato alla storia una quantità enorme di talenti e di campioni nelle principali discipline olimpiche. Ora, dopo le delusioni e i drammi, anche personali, degli sportivi coinvolti, l'America si interroga sul suo aproccio al doping e sul futuro non solo dell'atletica, ma di tutto lo sport nazionale. Di questo parliamo in un'intervista esclusiva con Travis Tygard, segretario generale dell'USADA, l'Agenzia Antidoping americana.
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