Lui aveva scoperto l'atletica per caso, inseguendo, con la racchetta in mano, i rimbalzi di una pallina su un campo da tennis. Solo l'amore della famiglia aveva salvato lei dalla poliomelite e dalla paralisi. Insieme, mano nella mano, incantarono Roma dentro e fuori dalla pista d'atletica. Nel 1960 Livio Berruti e Wilma Rudolph scrissero insieme pagine leggendarie dei Giochi Olimpici. Il velocista piemontese fu il primo europeo a conquistare l'oro sui 200 metri, eguagliando il record del mondo in 20"5. L'atleta americana invece sarà la vera dominatrice dei Giochi: vince i 100, i 200 e la staffetta 4x100. Dopo Roma Wilma diventerà per tutto il mondo la Gazzella Nera. I suoi occhi ancora oggi sono uno dei ricordi più dolci che Livio conserva nel suo cuore...
«È stata forse l'ultima Olimpiade con un volto umano»: così Livio Berruti su Roma 1960. L'apertura dell'Olimpiade, lo Stadio Olimpico colmo di folla, i grandi campioni che incantano i romani, da Cassius Clay a Nino Benvenuti, fino alla magica vittoria di Bikila nella maratona...
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Ma quell'estate romana verrà ricordata soprattutto per quella medaglia d'oro, la prima di un europeo sui 200 metri, tradizionale riserva di caccia dei velocisti d'Oltreoceano. Livio Berruti se la infila al collo con inaspettata naturalezzza, con la stessa leggerezza con cui era abituato ad affrontare lo sprint e a gestire la velocità in curva, il pezzo forte del suo repertorio. Intanto lei, Wilma Rudolph, la Gazzella Nera, vive a Roma la sua rivincita sulla vita, dopo un'infanzia di sofferenze e stenti, quando a salvarla era stata l'amore della sua famiglia e il coraggio della madre...
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Galeotta fu una tuta da ginnastica, tra Livio e Wilma: gli occhi neri di lei stregarono l'occhialuto velocista torinese. Cominciarono così le lunghe passeggiate per le strade del villaggio olimpico, mano nella mano....
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Il pensiero va sempre a lei, alla Gazzella Nera, che con la sua bellezza e la sua corsa efficace e leggera toglie il fiato all'Olimpico. Ma insomma Livio, c'è pur sempre una semifinale dei 200 metri olimpici che ti aspetta! Che carburante formidabile, quei due occhi neri stampati nella mente e conficcati nel cuore! Quei 200 metri te li vedi scorrere ancora nell'anima Livio, passo dopo passo.
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Un oro al collo e tanto amore nel cuore. Così Livio Berruti, in quell'estate romana di 48 anni fa, corre alle porte del villaggio olimpico per abbracciare la sua Wilma. Ma il destino non segue quasi mai quelle linee dritte e parallele che delimitano una corsia di una pista d'atletica. Ancora oggi, a 48 anni da quei giorni stupendi e indimenticabili, il pensiero e il cuore tornano a quei due occhi neri...
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